Toscana e Marche portano a Bruxelles strategie per i giovani

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Venerdì 3 Dicembre 2021, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 10:25

BRUXELLES - È arrivato il momento di ascoltare i giovani europei. Lo dicono anche le regioni italiane, che oggi hanno presentato le loro idee durante la plenaria del Comitato europeo delle Regioni.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha ricordato che "è necessario che i giovani siano inclusi in tutte le politiche dell'Ue" e ha poi parlato del progetto per l'autonomia dei giovani "GiovaniSì", che in 10 anni ha offerto oltre 60 opportunità finanziate anche con i fondi europei a 405 mila persone sotto i 40 anni. "Ci facciamo carico di stimolare gli interventi sui giovani, soprattutto in una fase in cui si parla di fondi strutturali 2021-2027 e del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza", ha detto a margine Giani rispondendo a una domanda dell'ANSA.

Sempre dalla Toscana, il presidente della provincia di Lucca, Luca Menesini, in plenaria ha denunciato il "debito" che i giovani stanno pagando dopo la pandemia. Secondo Menesini, è "necessario l'ascolto" soprattutto sul tema del cambiamento climatico e "i giovani possono dare un grande contributo alla cittadinanza europea", perciò occorre incentivare gli scambi fra studenti così come fra lavoratori.

L'assessore regionale delle Marche Guido Castelli, ha fatto invece riferimento al terremoto del 2016 e al pericolo della "fuga di cervelli". "Nella regione Marche la strategia per i giovani si è focalizzata sull'inclusione sociale e la cittadinanza attiva tramite nuove forme di partecipazione volte al miglioramento delle competenze e delle prospettive occupazionali", ha aggiunto Castelli.

Nel dibattito i membri del Comitato hanno approvato una risoluzione che accoglie con favore la decisione di proclamare il 2022 Anno europeo dei giovani, ma chiede di intensificare gli sforzi per affrontare la disoccupazione giovanile. Per esempio, gli enti locali e regionali dovrebbero avere accesso a opportunità di finanziamento e il bilancio della Commissione europea dovrebbe includere un impegno sostanziale oltre ai programmi esistenti come l'Erasmus.

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