Tassonomia Ue, la ‘patente verde’ per l’energia passa con gas e nucleare

Tassonomia Ue, la ‘patente verde’ per l’energia passa con gas e nucleare
4 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Luglio 2022, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 12:44

STRASBURGO - La tassonomia con gas e nucleare nel mix energetico supera lo scoglio più duro, quello dell'Eurocamera, ma spacca la maggioranza Ursula e anche quella che, in Italia, sostiene il governo di Mario Draghi. Il voto della Plenaria sulla risoluzione di rigetto dell'atto delegato Ue era temutissimo a Bruxelles. E i presupposti per un esito del tutto simile alla bocciatura ratificata dalle commissioni parlamentari Ambiente e Economia nelle settimane scorse era tutt'altro che improbabile. Ma nelle ultime ore prima del voto il fronte pro-tassonomia si è compattato e decisivi per il passaggio del testo sono risultati due gruppi che non appartengono alla maggioranza Ursula, i Conservatori e Riformisti e Identità e Democrazia. La risoluzione di rigetto per passare necessitava di 353 voti, ovvero della maggioranza assoluta. Alla fine i voti favorevoli sono stati 278, quelli contrari 328 e gli astenuti 33. Chi non voleva gas e nucleare come possibili destinatari di investimenti green non ha raggiunto neppure la maggioranza relativa.

Sull'esito della votazione sono stati diversi i fattori teoricamente decisivi, primo fra tutti la lettera inviata ieri al Parlamento dal governo ucraino in cui Kiev faceva appello affinché l'atto delegato passasse, guardando soprattutto al potenziale dell'export di energia nucleare. E poi c'è la variabile bellica: in un momento in cui Mosca continua a tagliare il gas diversi Stati membri, come ha spiegato il premier ceco Petr Fiala in Aula, non possono fare a meno né del metano né del nucleare se vogliono andare avanti per la transizione energetica.

Il gruppo del Ppe, in una riunione notturna, ha riannodato i fili sulla linea pro-tassonomia, cercando di limitare il malcontento, guidato soprattutto dagli esponenti tedeschi e olandesi. Alla fine, tra i Popolari i voti in dissenso sono stati 36. Contro la risoluzione di rigetto hanno poi votato, compatti, Ecr e Id, nonché la maggioranza del gruppo Renew. Un fronte che, è l'ipotesi che circola a Strasburgo, potrebbe anche ricrearsi nei prossimi mesi, risultando decisivo nell'approvazione di altri provvedimenti. "La maggioranza Ursula è in frantumi", ha sottolineato il capodelegazione Marco Zanni mentre il coordinatore azzurro Antonio Tajani ha spiegato come "l'ambientalismo ideologico fa danni alla nostra economia". La linea 'verde', sostenuta da The Left, Greens e S&D, in realtà non ha avuto troppe defezioni. Tra i socialisti i dissidenti sono stati 21 e il Pd, rispetto ai voti sul Fit for 55 della Plenaria di giugno, ne è uscito compatto. "Non è nell'interesse dell'Italia investire nel gas, la proposta era squilibrata", ha spiegato il capodelegazione Dem Brando Benifei accennando anche a un "nervosismo" della Commissione in vista del voto in Aula. In effetti, ad una manciata di minuti dallo scrutinio, la presidente Ursula von der Leyen aveva avvertito: "voglio essere chiara, se questa viene bocciata non ci sarà una seconda tassonomia".

Ma sull'atto delegato contavano anche tante capitali: da Parigi che usa da anni il nucleare ai Paesi dell'Est, alle prese con una scarsità energetica che, nel breve periodo, può essere sostituita solo da altro gas di matrice non russa. La tassonomia, varata in febbraio da Palazzo Berlaymont, conferisce la 'patente verde' alle attività economiche sostenibili. Alla fine dello scorso anno la Commissione ha inserito il gas e nucleare tra le attività sostenibili, in via temporanea e solo a certe condizioni. Suscitando tuttavia l'ira delle associazioni ambientaliste. E le divisioni sono arrivate anche nella maggioranza Draghi, con Fi, Lega, Fdi e Iv che hanno votato a favore della tassonomia, a dispetto di Pd, M5S e Verdi. E i dimaiani? Le eurodeputate Chiara Gemma e Daniela Rondinelli si sono astenute. "Il loro voto non ci sorprende, chissà quando se ne accorgeranno i progressisti", ha attaccato la pentastellata Sabrina Pignedoli.

CHE COSA PREVEDE LA NORMA - La tassonomia Ue conferisce la 'patente verde' alle attività economiche sostenibili. Realizzata con l'aiuto della Piattaforma di esperti per la finanza sostenibile, un gruppo di 57 ong, scienziati ed esperti, punta a diventare il principale standard per gli investimenti su ambiente e sociale.

  • L'ATTO DELEGATO - A febbraio 2022 Bruxelles ha presentato il testo che include il gas e il nucleare tra le attività sostenibili.
  • GAS NATURALE - Viene identificato come un combustibile di transizione, ma solo temporaneamente e a condizioni rigorose, che in futuro dovrebbero poter essere rafforzate per centrare l'obiettivo delle emissioni zero al 2050. Ad averne bisogno sono soprattutto i Paesi dell'Est per abbandonare il carbone da cui sono ancora dipendenti.
  • NUCLEARE - Per beneficiare dell'etichetta di attività verde, le centrali devono essere realizzate con le migliori tecnologie disponibili per rafforzarne la sicurezza e ridurre i costi, e avere piani ben definiti e comprensivi di siti di stoccaggio per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi. Le nuove centrali dovrebbero ricevere i permessi di costruzione prima nel 2045 al più tardi.
  • IL PERCORSO LEGISLATIVO - Il Parlamento europeo riunito in plenaria ha dato il suo via libera. Se entro l'11 luglio 2022 anche il Consiglio, che rappresenta i Paesi membri, non si opporrà, la tassonomia entrerà in vigore il 1° gennaio 2023.
© RIPRODUZIONE RISERVATA