Milana, contro la crisi alimentare serve flessibilità

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Venerdì 1 Aprile 2022, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 09:07

BRUXELLES - La definizione dei piani strategici deve lasciare spazio alla flessibilità per il prossimo settennato.

È il messaggio di Guido Milana (Pse), consigliere comunale di Olevano Romano nonché relatore del Comitato europeo delle Regioni sulla strategia europea 'Farm to Fork' e sugli aiuti di stato al settore agricolo, alla commissione Risorse naturali durante un dibattito sulle conseguenze della guerra in Ucraina nel settore agroalimentare.

"La vicenda ucraina produce effetti sia sulla produzione alimentare che sui fertilizzanti e l'energia", in particolare "per quanto riguarda la produzione alimentare, occorrerà dare una risposta molto puntuale", dichiara Milana a margine.

"Servirà cercare di dare una risposta per lo meno a medio termine, anche con l'attuale implementazione della Pac legata a una maggiore autonomia europea. Ma bisognerà anche rinforzare la lotta agli sprechi, restando consapevoli che l'aumento dei prezzi sarà a danno delle fasce più deboli della popolazione. L'inflazione, ahimè, non è uguale per tutti. Bisognerà poi trovare un modo per ridurre i costi dei fertilizzanti in agricoltura: la loro assenza abbasserà certamente la capacità produttiva e dovrà essere accompagnata - per rispondere a una maggiore domanda alimentare - all'utilizzo di terreni incolti che oggi sono a riposo o addirittura trascurati. Per questo i piani strategici nazionali della PAC, che sono attualmente in discussione, devono trovare il modo di avere delle specificità che aumentino la capacità di produzione. Infine l'energia: credo che l'impatto maggiore del conflitto in Ucraina sia sulla pesca. Già oggi molti pescherecci sono fermi a causa dell'eccessivo costo del gasolio. E questo, se da una parte è un fatto positivo perché riduce l'uso di risorse del mare, dall'altra pone problemi alla categoria dei pescatori."

Ma, conclude Milana, "la cosa difficile è che portare avanti tutte queste azioni significa doverlo fare senza indebolire il percorso sul Green Deal e sulla sicurezza alimentare".

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