Pneumatici, un settore in evoluzione tra crisi energetica e innovazione tecnologica

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Martedì 29 Novembre 2022, 10:04

Così come altri settori industriali, anche quello degli pneumatici ha dovuto fronteggiare le conseguenze della crisi energetica innescata dal conflitto in corso in Ucraina. Un rapporto pubblicato ad ottobre scorso dall’ETRMA - l’Associazione dei produttori europei di pneumatici -  sottolinea comel’aumento dei prezzi dell’energia e dei costi di produzione stanno mettendo l’intero settore automotive sotto sforzo”. La complessa congiuntura economica, in cui si intersecano “elevati tassi di inflazione” e “fatturati in diminuzione" dei produttori europei, secondo l’Associazione sta “mettendo in allarme l’intera catena del valore, dai maggiori produttori alle PMI, fino all’aftermarket”.

L’evoluzione digitale e lo sviluppo dell’e-commerce

Ciò nonostante, il comparto può contare su svariate risorse, a cominciare dall’integrazione multicanale del segmento B2C; i retailer in-shop sono affiancati sempre più spesso da e-commerce settoriali altamente specializzati come, ad esempio, Euroimport Pneumatici. Sebbene il tasso di conversione non sia ancora particolarmente elevato, e lo shopping online rappresenti una quota minoritaria delle vendite, l’e-commerce offre la possibilità agli utenti di reperire rapidamente informazioni dettagliate, confrontare i prezzi di un determinato prodotto e verificare immediatamente la disponibilità dello stesso. Ciò costituisce certamente un valore aggiunto, in quanto agevola l’esperienza d’acquisto a beneficio dell’intera filiera.

Altra risorsa a disposizione dell’industria delle gomme per automotive è l’innovazione tecnologica; le case produttrici stanno investendo ingenti risorse nello sviluppo di coperture in grado di coniugare elevate prestazioni ad una significativa riduzione dell’impatto ambientale. Ciò si traduce soprattutto nell’utilizzo di materiali riciclati o nella valorizzazione di scarti provenienti da produzioni biologiche (come la lolla di riso), al fine di minimizzare l’impiego di materia prima vergine.

Le principali criticità del settore: inflazione e costi

Il report dell’ETRMA individua una serie di criticità specifiche che stanno mettendo alla frusta l’industria degli pneumatici. Tra queste, come già accennato, figura il rincaro dei costi energetici in area continentale: “i prezzi dell’energia in Europa” - si legge - “sono attualmente sette/otto volte più alti rispetto a quelli di USA e Cina. Ciò, fisiologicamente, rende il mercato europeo meno competitivo a livello globale; in aggiunta, l’Associazione mette in evidenza anche un altro aspetto: al momento, il settore fatica ad assorbire l’aumento dei costi sul lungo periodo, specie in relazione ai competitors internazionali. Maggiori costi, rileva l’ETRMA, “mettono a repentaglio anche i posti di lavoro” ed è per questo che i produttori invocano misure di sostegno da parte dei governi nazionali, anche a tutela della competitività di mercato tra gli stati membri dell’UE.

Uno sguardo al futuro: ricerca tecnologica a favore della sostenibilità ambientale

I produttori di gomme per automotive, come detto, sono da tempo orientati verso lo sviluppo di soluzioni sostenibili a ridotto impatto ambientale. In una prospettiva del genere, l’impiego di nuove tecnologie, magari da integrare con quelle già in dotazione ai veicoli di moderna generazione, avrà un ruolo di crescente importanza.

Non sorprende, quindi, come la cosiddetta ‘smart tyre’ (“gomma intelligente”) stia diventando ormai una realtà. Ma di cosa si tratta esattamente? È uno pneumatico di nuova generazione, dotato di un sensore che consente di raccogliere e registrare dati specifici sulle condizioni materiali e di esercizio della gomma (temperatura, pressione di gonfiaggio e usura del battistrada). In tal modo, è possibile intervenire tempestivamente per ottimizzare il consumo di carburante e approntare una manutenzione funzionale al prolungamento della vita dello pneumatico, limitandone l’usura.

L’obiettivo della sostenibilità passa anche da una radicale trasformazione dei processi industriali, intervenendo su ciascuno degli aspetti che aggrava l’impatto ambientale del ciclo di produzione di uno pneumatico. A tal proposito, quindi, si registra un crescente impiego di energie rinnovabili, abbinato all’utilizzo di materiali ecosostenibili quali la gomma sintetica additivata con la silice, oli naturali o fibre ricavate dalla lavorazione di scarti provenienti dall’agricoltura. Queste soluzioni si affiancano al recupero delle gomme usate, mediante il processo di rigenerazione (o ‘ricopertura’), già regolamentato a livello comunitario, che consente di riutilizzare - una volta sola - uno pneumatico usurato, nel rispetto di rigidi parametri tecnici.