Naturalmente si può fare. È qualcosa più di un titolo, uno slogan

Naturalmente si può fare. È qualcosa più di un titolo, uno slogan
di Alvaro Moretti
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Giovedì 12 Dicembre 2019, 11:57
Naturalmente si può fare. È qualcosa più di un titolo, uno slogan ad effetto. È l'unica cosa che possiamo fare. Il convegno di oggi all'Ara Pacis, seguito ideale dell'evento sull'Economia Circolare organizzato dal Messaggero il 30 ottobre scorso, mette insieme chi opera nei vari settori della ricerca e dell'impresa, utenti e produttori di beni e servizi, che concorrono per quello che nel sottotitolo della chiamata al dibattito è nelle cose: armonia nella crescita. Necessariamente, diremmo, giocando con gli avverbi. Il pianeta, questo l'abbiamo capito tutti, non può essere sfruttato come fatto finora all'infinito. Dobbiamo trattare meglio la Terra per trattare meglio noi. In Europa i conti - sotto tutti i punti di vista - ce li faremo a partire da oggi: arriva il super piano Von der Layen per le emissioni zero nel 2050 e mille miliardi di investimenti per riconventire industria, agricoltura, mobilità. La politica si dividerà sui temi, poi le decisioni saranno assunte ed entreranno nel nostro vissuto quotidiano.

In queste pagine troverete, intanto, spunti per una riflessione sui nostri comportamenti e su quanto accade intorno a noi sul tema della sostenibilità del nostro stile di vita. E allo stesso tempo indicazioni e suggerimenti per la vita quotidiana, dalla pagina che indica quelli che sono considerati gli smartfood, i cibi intelligenti, spiegandone qualità, caratteristiche, utilità. Le riflessioni con i nostri esperti riguardano anche luoghi comuni da sfatare, fake news da bannare e buone pratiche da seguire.

Nell'intervista al professor Riccardo Valentini, uno del gruppo di lavoro che nel 2007 venne insignito del Nobel per gli studi sul cambiamento climatico, parla di segnali positivi. Valentini lo fa perché da quel giorno a Stoccolma i comportamenti in buona parte del mondo sono cambiati. «Sono le nostre abitudini ad essere cambiate», sottolinea. E nessun gesto è più rivoluzionario di un gesto consuetudinario a cui riusciamo a rinunciare. Oggi fare la raccolta differenziata dei rifiuti è per la maggior parte dei cittadini non solo un dovere, ma un diritto da pretendere dalle amministrazioni che - magari - non la sanno gestire e mettere a frutto.

E a nessuno, ora, verrebbe in mente di accendersi una sigaretta non solo dentro un cinema, ma anche in luoghi pubblici sebbene aperti. La politica a macchia di leopardo si muove, soprattutto si muove l'Europa: resistono i colossi Cina, India e Usa. Al Cop25 di Madrid che si chiude il segretario dell'Onu, Guterrez, ha esplicitato il concetto: «O si agisce o si capitola». E nel nostro quotidiano noi sappiamo che «naturalmente si può fare».
 
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