Maker Faire 2020. Dateci un robot ed il mondo sarà più intelligente

Maker Faire 2020. Dateci un robot ed il mondo sarà più intelligente
di Paolo Travisi
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Venerdì 11 Dicembre 2020, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 09:50

La robotica, insieme all'intelligenza artificiale, è il cuore digitale di Maker Faire. Anno dopo anno, l'area dedicata, è divenuta sempre più ricca di progetti, attirando un interesse enorme da parte di migliaia di visitatori. Nell'edizione 2020, alle creazioni e prototipi presentati da singoli maker, atenei e centri di ricerca, si aggiungono le collaborazioni prestigiose dell’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti, (I-Rim) e del Laboratorio nazionale di Intelligenza Artificiale del Cini.

Tra i curatori dell'area robotica, Antonio Bicchi, a capo di I-Rim, che conferma il trend positivo, nonostante le difficoltà della pandemia: “abbiamo investito molto in questa esperienza per rafforzare quanto fatto nel primo anno, tanto che abbiamo avuto il 50% di partecipazione in più, sia nei contenuti che nel numero di stand disponibili sul piattaforma”. Il filo conduttore dei progetti presenti nell'area robotica è il contrasto al Covid-19, perché “la società si aspetta una risposta dalle nostre tecnologie – ha aggiunto Bicchi – dal primo lockdown è iniziato un ampio confronto su temi come lo smart working, la manutenzione ed ispezione da remoto di luoghi pericolosi, così come l'applicazione in ospedali e case di cura”.

Inoltre, I-RIM 3D, che alla sua seconda edizione è già divenuto un punto di incontro tra ricerca e mondo dell'industria; fino al 12 dicembre proporrà oltre 140 seminari scientifici e 11 workshop sui temi più importanti della robotica e delle macchine intelligenti. Il Laboratorio AIIS del CINI, invece, racconterà al pubblico online, le attività di ricerca, gli studi, le innovazioni e le sperimentazioni realizzati nei laboratori delle diverse sedi del Cini, con un focus specifico sull’intelligenza artificiale. Ma sono molti altri i centri di eccellenza che parteciperanno alle varie attività dell'area Robotica e che esporranno le loro creature digitali, tra cui il Politecnico di Milano, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università Federico II di Napoli e il Campus Biomedico di Roma.

Tra i tanti progetti, è molto interessante il MARRtino Social Robot, un robot autonomo per il supporto e la prevenzione Covid-19 negli ospedali, che può interagire con gli esseri umani e supportarli nei servizi sociali. Dall'Università di Siena il Wearable remote touch, applicazione tattile ed indossabile, che può trasmettere la sensazione del tatto a distanza. Un altro elemento indossabile è il WAIH-C, realizzato dall'Università Tor Vergata, costituito da guanto, tuta, berretto e calzini sensoriali per la riproduzione della cinematica umana tramite avatar, utile sia per lo studio del controllo motorio, ma grazie ai suoi sensori consente il monitoraggio dello stato di salute, anche nei casi di pazienti Covid.

Inoltre sarà illustrato Hyfliers, il primo robot al mondo con mobilità ibrida aerea e terrestre, in grado di raggiungere siti in cui nessun altro robot può accedere, riducendo l’esposizione degli ispettori umani a condizioni di lavoro potenzialmente pericolose. Dall'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, “il Robot Avatar che aiuta le persone a fare smart working fisico – spiega Bicchi - consente cioè, ad un operatore di restare a casa e pilotare il robot che svolge il suo lavoro in azienda, supervisionato dall'uomo”.

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