proponendo una serie di installazioni interattive lungo il percorso della manifestazione: oltre a grandi installazioni d’intelligenza artificiale, robotica, sound art, videoarte, la sezione prevede dei “pop up art”, ovvero degli happening in grado di spiazzare lo spettatore tra un padiglione e l'altro.
«L'idea di MakerArt ha la sua base nella credenza che l'artista che sperimenta con la tecnologia, lavorando con scienziati, ingegneri, tecnici, diventi lui stesso il motore dell'innovazione tecnologica. Il fine dell'artista è la sperimentazione di una nuova visione, infine una nuova sensibilità. L'innovazione, trascindando gli artisti, trascina etiche più profonde» spiega Catricalà.
Sono 26 le opere presenti a MakerArt realizzate da 31 artisti di fama mondiale, provenienti da Belgio, Canada, Italia, Russia e Stati Uniti che toccano temi universali come la vita umana, la salvaguardia dell’ambiente, le relazioni sociali, ed ognuna delle opere si propone la stimolazione di interrogativi e riflessioni nello spettatore. Che è il compito proprio dell'art, che sia hi-tech o convenzionale. «Abbiamo voluto portare le opere nel tessuto della fiera, nella speranza che si creino nuove sinergie tra creativi e mondo dell'innovazione».
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