Giubileo, Papa Francesco apre la Porta Santa: «Abbandonare ogni paura»

Giubileo, Papa Francesco apre la Porta Santa: «Abbandonare ogni paura»
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Martedì 8 Dicembre 2015, 09:17 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 21:25

Via al Giubileo della misericordia. Poco dopo le 11 di stamani papa Francesco ha aperto la Porta Santa a San Pietro.



Anteporre la misericordia al giudizio. È il monito che Bergoglio rivolge dando il via al Giubileo. «Che il Giubileo della Misericordia porti a tutti la bontà e la tenerezza di Dio!», ha scritto su Twitter Bergoglio.



«Questo Anno Santo Straordinario - spiega Francesco - è anch'esso dono di grazia. Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. Sarà un Anno in cui crescere nella convinzione della misericordia».

«Quanto torto viene fatto a Dio e alla sua grazia quando si afferma anzitutto che i peccati sono puniti dal suo giudizio, senza anteporre invece che sono perdonati dalla sua misericordia! Sì, è proprio così.
- avverte il Papa -. Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Attraversare la Porta Santa, dunque, ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore. Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell'incontro con la grazia che tutto trasforma».

Alle 6:30 sono stati aperti i varchi d'accesso all'area blindata di San Pietro; poco dopo le 9 Papa Fancesco, in processione con i concelebranti, è giunto sul sagrato di San Pietro per la messa. Poi l'angelus e nel pomeriggio l'omaggio di Bergoglio alla statua dell'Immacolata a piazza di Spagna. Molte gente con la cerimonia ormai avviata era ancora in coda ai metal detector.

Mattarella e Renzi. In piazza anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il premier Matteo Renzi. Prima della messa per l'apertura del Giubileo, Francesco ha incontrato nella Cappella della Pietà la delegazione italiana con il presidente della Repubblica, accompagnato dalla figlia Laura ed il presidente del Consiglio insieme alla
moglie Agnese.

Francesco ha quindi ricordato la ricorrenza dei cinquant'anni dopo la chiusura del Concilio Vaticano II: «Oggi varcando la Porta Santa vogliamo anche ricordare un'altra porta che, cinquant'anni fa, i Padri del Concilio Vaticano II spalancarono verso il mondo. Questa scadenza non può essere ricordata solo per la ricchezza dei documenti prodotti, che fino ai nostri giorni permettono di verificare il grande progresso compiuto nella fede. In primo luogo, però, il Concilio è stato un incontro. Un vero incontro tra la Chiesa e gli uomini del nostro tempo».

«C'è sempre la tentazione della disobbedienza, che si esprime nel voler progettare la nostra vita indipendentemente dalla volontà di Dio. È questa l'inimicizia che attenta continuamente la vita degli uomini per contrapporli al disegno di Dio». Papa Francesco, nell'omelia per il Giubileo della Misericordia, mette in guardia poi da una tentazione molto forte per gli uomini. «Fratelli e sorelle - esordisce il Papa - tra poco avrò la gioia di aprire la Porta Santa della Misericordia. Compiamo questo gesto, come ho fatto a Bangui, tanto semplice quanto fortemente simbolico, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, e che pone in primo piano il primato della grazia».

Francesco invita alla pienezza della grazia: «La Vergine Maria è chiamata anzitutto a gioire per quanto il Signore ha compiuto in lei. La grazia di Dio l'ha avvolta, rendendola degna di diventare madre di Cristo. Quando Gabriele entra nella sua casa, anche il mistero più profondo, che va oltre ogni capacità della ragione, diventa per lei motivo di gioia, di fede e di abbandono alla parola che le viene rivelata. La pienezza della grazia è in grado di trasformare il cuore, e lo rende capace di compiere un atto talmente grande da cambiare la storia dell'umanità».

Oggi ricorre la festa dell'Immacolata Concezione che, come dice il Papa, «esprime la grandezza dell'amore di Dio. Egli non solo è Colui che perdona il peccato, ma in Maria giunge fino a prevenire la colpa originaria, che ogni uomo porta con sé entrando in questo mondo. È l'amore di Dio che previene, che anticipa e che salva. L'inizio della storia di peccato nel giardino dell'Eden si risolve nel progetto di un amore che salva. Le parole della Genesi riportano all'esperienza quotidiana che scopriamo nella nostra esistenza personale».

ll Papa mette in guardia inoltre dalla «tentazione della disobbedienza, che si esprime nel voler progettare la nostra vita indipendentemente dalla volontà di Dio. È questa l'inimicizia che attenta continuamente la vita degli uomini per contrapporli al disegno di Dio». Eppure, ammonisce il Pontefice, «anche la storia del peccato è comprensibile solo alla luce dell'amore che perdona. Se tutto rimanesse relegato al peccato saremmo i più disperati tra le creature, mentre la promessa della vittoria dell'amore di Cristo rinchiude tutto nella misericordia del Padre. La parola di Dio che abbiamo ascoltato non lascia dubbi in proposito. La Vergine Immacolata è dinanzi a noi testimone privilegiata di questa promessa e del suo compimento».

La sicurezza. Dalle 7 alle 19 no-fly zone a Roma oggi in un raggio di 10 km; in campo 2.000 uomini delle forze dell'ordine e 900 vigili urbani; vietato trasportare carburanti dentro il Gra. L'accesso alla piazza consentito solo a chi aveva chiesto precedentemente il pass e dunque sono attesi tanti fedeli quanti ne può contenere la piazza circa 40-50 mila. In piazza sono stati collocati cinque maxischermi. Prima della messa sono state recitate dai megafoni letture e preghiere ma la maggior parte delle persone ha ingannato il tempo facendo selfie-ricordo. Sulla facciata della basilica c'è un arazzo il logo del Giubileo della misericordia.

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