Giubileo, in principio son tre colpi di martello

Giubileo, in principio son tre colpi di martello
di Marco Barbieri
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Mercoledì 9 Dicembre 2015, 10:23
Il rito di apertura della porta santa nella basilica di san Pietro avverrà in mondovisione a partire dalle 9.30 di oggi nella piazza del colonnato del Bernini. Tutto è previsto che si concluda per le 12.30. Il primo a varcare la soglia sarà papa Francesco, che ha voluto questo Giubileo per celebrare la Misericordia di Dio e per invitare gli uomini ad essere misericordiosi come il Padre: la frase del Vangelo di Luca, «misericordes sicut Pater» campeggia nel logo dell’Anno Santo, disegnato dal padre gesuita Marko Rupnik.


Un rito che si ripete dal 1300, anno in cui Bonifacio VIII, papa Borgia, proclamò il primo Giubileo. Un cronista dell’epoca, Burcardo di Strasburgo, ci ha lasciato la descrizione di quanto vide: «Ecco dunque il Pontefice che batte la porta con tre colpi di martello, mentre esclama dapprima “apritemi le porte della giustizia”, poi “entrerò nella tua casa, Signore”, e infine “aprite le porte perché Dio è con noi”. Ed ecco ancora, mentre il muro si sgretola a terra sfondato dai muratori che ne hanno preparato la rottura, papa Borgia che depone il mantello, impugna una candela e in ginocchio varca la soglia».

Anche oggi avverrà più o meno quello che descrisse Burcardo. A partire dai tre colpi di martello con cui papa Bergoglio percuoterà la porta. Eppure molti dettagli sono cambiati. Innanzitutto ad essere colpita dal martello sarà proprio la porta aurea (in realtà di bronzo) e non un muro. Fino all’Anno Santo del 1975 la Porta Santa (detta aurea, poiché riproduce la porta d’oro che esisteva all’epoca della basilica medievale di San Pietro, quella decorata da Giotto) veniva chiusa dall’esterno con un muro, che veniva innalzato dopo che il Pontefice, alla fine dell’Anno Santo, aveva deposto con una cazzuola dorata un paio di mattoncini, dorati anch’essi.

Un piccolo incidente nella notte di Natale 1974 e una decisione di Paolo VI cambiarono questo dettaglio. L’incidente, ripreso in diretta mondovisione, avvenne quando all’apertura della porta alcuni calcinacci sfiorarono il papa dopo che ebbe percosso il muro. L’anno dopo, alla chiusura della porta, si decise di murarla dall’interno, lasciando in vista i battenti. Questo riportò l’attenzione del rito sulla porta e sul suo significato simbolico di soglia da attraversare (le parole di Gesù: «Io sono la porta») e non più sul muro, preservando i Pontefici anche da possibili incidenti analoghi a quelli del Natale 1974.

I riti di apertura dell’Anno Santo sono in realtà stati avviati una ventina di giorni fa, esattamente il 17 novembre, con la cosiddetta Recognitio. Guidati dal cardinale Angelo Comastri, quattro sampietrini hanno forato con i picconi il muro costruito alle spalle della Porta Santa, dove l’insegna di una croce indicava il luogo in cui nel 2000, alla chiusura dell’ultimo Anno Santo, venne murata la “capsa”. Si tratta di una cassetta metallica che contiene gli oggetti che testimoniano l’avvenuto Giubileo e quelli che servono per completare i riti di apertura della Porta Santa per il nuovo evento.

La capsa viene aperta con la fiamma ossidrica nel Palazzo Apostolico. Al suo interno sono state recuperate le monete del 23° anno di Pontificato di Giovanni Paolo II, a certificare l’anno di chiusura del Giubileo, la pergamena del cosiddetto “rogito” che definisce i termini della costruzione del muro, il documento di chiusura dell’anno giubilare, le maniglie che devono essere applicate alla porta aurea per essere aperta, la chiave che ne consentirà l’apertura. Restano anche i simboli del passato: una piccola cazzuola e dei piccoli mattoncini dorati a ricordare i riti di chiusura di un tempo.

In realtà c’è una capsa in ciascuna delle quattro porte sante delle quattro basiliche papali. E ciascuna contiene gli stessi elementi. Tutti, una volta compiuta la Recognitio, sono stati portati all’attenzione del papa, per consentirgli di avviare i riti di oggi. Il muro alle spalle della Porta Santa di San Pietro verrà definitivamente abbattuto nel corso della mattinata, in tempo utile affinché il Pontefice alle 9.30 possa aprire la porta dopo l’applicazione delle maniglie rinvenute nella capsa e con la chiave sarà possibile aprire il varco, dopo i rituali tre colpi di martello, battuti sul portale di bronzo.

Francesco varcherà la soglia con un cero nella mano destra e con la croce penitenziale. Si dirigerà alla tomba dell’apostolo Pietro, dove si svolgerà il rito conclusivo della Santa Messa. Il Papa poi si affaccerà dalla finestra del Palazzo Apostolico per recitare l’Angelus.

La cerimonia di oggi è stata anticipata – ed è stato un evento storico, unico nei sette secoli di anni santi – domenica 29 novembre nella Cattedrale di Bangui, nella Repubblica Centrafricana, con l’apertura della Porta Santa in legno e vetro. La stessa cerimonia si ripeterà domenica prossima, 13 dicembre, nelle cattedrali del mondo intero. A Roma il Papa svolgerà il rito nella Cattedrale di San Giovanni in Laterano e il suo legato, il cardinale James Michael Harvey, farà altrettanto nella basilica di San Paolo.

Papa Bergoglio riproporrà il rito l’1 gennaio, quando verrà aperta la Porta Santa nella basilica di Santa Maria Maggiore. Va ricordato che oggi alle 16 Francesco sarà in Piazza di Spagna per la rituale celebrazione dell’Immacolata Concezione di Maria.
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