Formazione digitale: la scuola del futuro

Formazione digitale: la scuola del futuro
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
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Lunedì 12 Dicembre 2022, 10:55

Un assaggio importante c’è stato con la pandemia: la scuola è in evoluzione e deve sfruttare la tecnologia 4.0 salvando naturalmente la socializzazione che è stato il vero problema del lockdown, dove comunque le lezioni sono andate avanti anche se in modalità “remoto”. Ed è proprio per questo che è necessario pensare alla formazione digitale per tutti gli attori coinvolti a partire proprio dai docenti che rappresentano il pilastro di tutto il sistema denominato istruzione.  

Il ministero
Del resto lo stesso Miur ha attuato il Piano Nazionale Scuola Digitale, un pilastro fondamentale de La Buona Scuola: una visione operativa che rispecchia la posizione del Governo nei confronti delle più importanti sfide di innovazione del sistema pubblico; al centro di questa visione vi sono l’innovazione del sistema scolastico e le opportunità dell’educazione digitale.
Ma in cosa consiste? Questo Piano ha valenza pluriennale e indirizza concretamente l’attività di tutta l’Amministrazione, con azioni già finanziate che saranno prese in carico dalle singole Direzioni del Ministero per l’attuazione; contribuisce a “catalizzare” l’impiego di più fonti di risorse a favore dell’innovazione digitale, a partire dalle risorse dei Fondi Strutturali Europei (PON Istruzione 2014-2020) e dai fondi della legge 107/2015 (La Buona Scuola). Il Piano genera spontaneamente connessioni e margini di collaborazione tra le risorse e le progettualità impegnate e condotte dal MIUR e quelle di altri Ministeri e altri uffici governativi, di Regioni ed enti locali.

Educazione nell’era digitale
Parlare solo di digitalizzazione, nonostante certi ritardi, non è più sufficiente. Perché rischierebbe di concentrare i nostri sforzi sulla dimensione tecnologica invece che su quella epistemologica e culturale. Un Piano non è un semplice dispiegamento di tecnologia: nessun passaggio educativo può infatti prescindere da un’interazione intensiva docente-discente e la tecnologia non può distrarsi da questo fondamentale “rapporto umano”.

Stessi obiettivi, metodi diversi
Gli obiettivi non cambiano, sono quelli del sistema educativo: le competenze degli studenti, i loro apprendimenti, i loro risultati, e l’impatto che avranno nella società come individui, cittadini e professionisti. Questi obiettivi saranno aggiornati nei contenuti e nei modi, per rispondere alle sfide di un mondo che cambia rapidamente, che richiede sempre di più agilità mentale, competenze trasversali e un ruolo attivo dei giovani. Per questo servirà - e qui vi è l’investimento culturale e umano più grande - che tutto il personale scolastico, non solo i docenti, si metta in gioco e sia sostenuto per abbracciare le necessarie sfide dell’innovazione: sfide metodologico-didattiche per i docenti, e sfide organizzative per i dirigenti scolastici e il personale amministrativo. Gli strumenti per vincerle, o quanto meno accompagnarne il percorso, sono tutti contenuti in questo Piano, e probabilmente non si esauriranno con esso.

Il primo Liceo Digitale
Frutto di un’idea della Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, a Palazzo Grazioli, Via del Plebiscito 102 a Roma, è un progetto che risponde a nuove esigenze: da una parte il Piano Nazionale Scuola Digitale, al quale la didattica deve far riferimento, richiede espressamente alle scuole di “sviluppare in modo integrato le competenze digitali con i curricula disciplinari”; dall’altra la felice collaborazione di Fondazione Leonardo con l’Istituto Matteucci, con l’obiettivo di favorire il dialogo tra le materie scientifiche, tecniche e umanistiche, fondamentali per garantire un futuro sostenibile. Tra le novità più significative è doveroso segnalare: l’incremento delle ore riservate alla Matematica e all’Informatica; la costituzione del “laboratorio del pensiero” che anticiperà al biennio lo studio della filosofia e lo sviluppo del pensiero critico; l’introduzione di discipline come Diritto ed Economia e Marketing che costituiranno possibili campi di applicazione anche nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale.