Madre di due figli, una voglia di trasgressione da ventenne e molto intelligente, ha fatto tutto per bene. Come dice però il proverbio, "Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi".
Infatti è stato il conto in rosso a innescare le indagini che il marito ha deciso di affidare a un investigatore privato. La donna, in caccia, per depistare ogni eventuale sospetto lasciava però appositamente a casa il suo cellulare, sempre pulitissimo, senza l’ombra di una telefonata o di un sms galeotto. Anzi: si è ben guardata da inviare sms ai suoi gigolò, che potessero in qualche modo lasciar tracce.
L’appuntamento veniva dato al momento del bacio di commiato. Per gli incontri con il gigolò di Belluno in alcune occasioni veniva usata un’alcova a Cortina. Il marito è risalito alla perla delle Dolomiti grazie all’uso che la moglie faceva del Bancomat personale, comunque intestato al conto comune dei coniugi.
Dai 50 ai 100 euro a "incontro". Negli incontri con il gigolò di Belluno come con quello di Feltre, non solo la donna pagava dai 50 ai 100 euro a incontro, ma faceva loro dei bei regali: soprattutto abbigliamento -cinture, fazzoletti di seta da taschino e altro- senza disdegnare i profumi. E poi la cena a lume di candela, soli, mano nella mano. Da veri e propri fidanzati.
Il marito, per mesi non ha avuto il minimo dubbio sull’affidabilità della mogliettina. Né gli è venuto, tenendo conto che usava la carta di credito e dunque in genere teneva in conto le proprie spese. Solo il buco in banca gli ha aperto gli occhi. E non subito. Per avere il colpo di grazia, il professionista trevigiano, padre di due figli e marito premuroso, si è dovuto rivolgere a un amico poliziotto in pensione che per fargli un piacere ha pedinato la moglie in alcune delle sue avventure.
Quando il marito le ha sbattuto in faccia la realtà, lei non ha negato niente. Senza rimpianti o scuse. Adesso è solo tempo di pensare alla separazione.