L’ultima discendente di tanta progenie era già stata riconosciuta come frutto dell’amore tra Sgarbi e la cantante, che vive a Roma e ha 45 anni, dal Tribunale dei minorenni delle Marche. Ora la conferma della Corte d’appello, che ha respinto il ricorso dell’avvocato Giampaolo Cicconi per conto dello stesso Sgarbi. Il critico allora era sindaco di Camerino e così era scattata la competenza di Ancona. La donna aveva raccontato di aver conosciuto Vittorio ad un concerto alla Camera dei deputati. Il primo approccio subito dopo a casa del polemista, incontro di fuoco il giorno successivo negli studi Mediaset «Ci siamo amati tra le impalcature del set della trasmissione della De Filippi» ha raccontato lui.
La cantante allora era sposata con un commerciante siciliano, che riconosce la bimba. Poi muore e la vedova avvia la causa di disconoscimento in quanto ci sarebbero documenti medici che attestano l’incapacità di concepire dell’allora marito. «Il padre è Vittorio Sgarbi». Che, da parte sua, pur essendosi rifiutato di sottoporsi al test del Dna, non dà della bugiarda alla cantante. Anzi. «Potrebbe darsi benissimo che la ragazzina sia mia figlia - dice - ma di fatto l’ha riconosciuta il padre. Quando è morto, la madre ha cercato un nuovo genitore per la minore. Chiamarsi Sgarbi forse le conviene di più».
Casanova, amante incallito, più sedotto che seduttore. Sai che novità. Anche che Vittorio avesse qualche figlio inconfessato non era un segreto. Ma ora Sgarbi sgancia la bomba: «Sì, posso avere una quarantina di figli. Ne ho 4 a San Severino, tutti non riconosciuti. Otto a Salemi, dove sono sindaco». E l’adolescente che le attribuiscono i giudici di Ancona? «La conosco benissimo, a occhio sembrerebbe figlia mia. E’ carina, simpatica. La madre ogni tanto mi chiama, me la porta a vedere. Quando incontro la ragazzina le dico che sarebbe un’ottima suora, così si spaventa e non viene a trovarmi per un anno». Cuore di papà, intanto ricorrerà in Cassazione contro il verdetto dei giudici anconetani.
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