Così, se prima di provare il nuovo ristorante alla moda siete di quelle che leggono attentamente le recensioni, potete fare lo stesso prima di concedere un appuntamento al corteggiatore di turno. Le severissime ex fiamme avranno sicuramente pubblicato il loro parere su di lui, con tanto di accurate motivazioni e hashtag degni della puntata più ispirata di Sex and the city: se ha offerto o meno la cena, se ha trovato o meno qualcosa di interessante da dire e se è stato all’altezza nel corso del dopo serata.
Se non che i malcapitati nella maggior parte dei casi non sapevano di essere stati “recensiti”: lo scorso dicembre un ragazzo brasiliano ha fatto causa a Lulù per aver danneggiato la sua reputazione con voti negativi e il sito Change.org ha gridato alla violazione dei diritti dell’uomo, lanciando una petizione per vietare l’applicazione che, di fatto, non è più disponibile in Brasile. Le creatrici hanno quindi fatto un passo indietro e ora un uomo non può essere “valutato” su Lulu senza il suo consenso.
“Il nostro intento – hanno dichiarato – era creare un posto privato dove le ragazze potessero condividere le loro esperienze e prendere decisioni avvedute. Ma alcuni uomini semplicemente non ci stanno, e rispettiamo il loro punto di vista. Abbiamo deciso di essere donne migliori e includere su Lulu solo chi è aperto al feedback”. Chi non è soddisfatto della propria “recensione” potrà molto semplicemente cancellare il proprio nome, anche se, dicono le critiche, questo invalida del tutto lo scopo dell’app. Fatto sta che con la nuova politica, gli appuntamenti potranno finalmente tornare ad essere “al buio”. O quasi.
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