Almeno il 40 per cento degli abitanti delle case popolari di New York non ha collegamento internet. Ed è a loro che si rivolge un nuovo servizio: il “digital van”, ideato proprio dall’ente case popolari. Ce ne sono due, che visitano i quartieri a più basso reddito, come il Bronx e Harlem. A bordo viaggiano dieci Pc, due stampanti, uno scanner, e soprattutto un’assistente tuttofare. I due digital van, anzi “computer lab” come sono stati soprannominati, sono in servizio dalle sette del mattino alle quattro del pomeriggio e sono affidati a due autisti, Bernard Williams e Joshua Stevenson, che fanno da piloti in molti sensi: guidano i camion, ma consigliano anche i loro visitatori, e spesso diventano istruttori, consiglieri, amici. Dai digital van passano persone di ogni genere: il giovane che cerca lavoro a un fast food, il bambino che deve fare una ricerca per scuola, l’anziano che vuole vedere le foto dei nipotini, la mamma che cerca un asilo nido gratuito. Per loro non ci sono altre alternative perché in genere non posseggono un computer, o non sanno farlo funzionare (ed ecco che Bernard e Joshua fanno da maestri). Ma anche se avessero un computer, non avrebbero il servizio wi-fi, che qui arriva poco e male.
Nel Bronx e ad Harlem per di più, non ci sono neanche bar o caffè alla maniera di Starbuck, dove basta comprare un caffè e si può sedersi a un tavolo e agganciarsi al wi-fi del locale: ce ne sono oltre 200 a Manhattan, e neanche uno in questi quartieri più poveri. Le bodegas della zona certo non possono permettersi di regalare il servizio, e non avrebbero neanche lo spazio.
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