Francesco Rocca è il primo italiano a guidare la Cri e la Mezzaluna rossa

Francesco Rocca è il primo italiano a guidare la Cri e la Mezzaluna rossa
di Cristiana Mangani
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Lunedì 6 Novembre 2017, 19:46 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 15:22
Una campagna "elettorale" difficile, ma alla fine Francesco Rocca, ex commissario e presidente nazionale della Croce rossa italiana è stato eletto presidente della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, il network globale umanitario più grande del mondo. Primo italiano in assoluto a ricoprire questa importante carica.

Romano, nato nel 1965, ha svolto per anni la professione di avvocato, mentre continuava a dedicare il suo tempo libero al volontariato. Nel suo curriculum, però, c'era un'ombra, o almeno lui l'ha sempre considerata tale. Era una vita fa, errori giovanili, un piccolo precedente penale per droga, anche se nella competizione per ottenere il prestigioso incarico c'è chi ha pensato bene di ritirare fuori quella vecchia storia di quando era ragazzo. E così, Rocca ha deciso che era arrivato il momento di spiegare come si era evoluta la sua vita. Ne ha parlato apertamente nel discorso "elettorale", ha raccontato di come . E alla fine l'ha spuntata.

È stato eletto ad Antalya, in Turchia, al primo turno e con la maggioranza assoluta. «Dedico questa importante vittoria ai volontari della Cri di cui sono orgoglioso - sono state le sue prime dichiarazioni - Ringrazio tutte le Società nazionali della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Ora dobbiamo seguire il faro dei nostri principi e, allo stesso tempo, fornire risposte pragmatiche in tutto il mondo alle numerose sfide umanitarie. Dobbiamo cambiare e rafforzare la nostra capacità. Lo dobbiamo ai  volontari che ogni giorno rischiano la vita. Lo dobbiamo alle comunità che si rivolgono a noi per il sostegno, quando nessun altro può aiutare. E lo dobbiamo alla gente di tutto il mondo che guarda alla Croce rossa e alla Mezzaluna rossa come segno di speranza».

Dal 2013 Rocca è presidente e vicepresidente della Federazione internazionale. Nel 2016, conclusa la riforma che ha cambiato le regole all'interno dell’Associazione, è stato rinnovato nell'incarico. E ora la nuova nomina, prima volta a un italiano, a capo di una federazione fondata nel 1919, che raggiunge 150 milioni di persone in 190 paesi nel mondo, attraverso l’operato di oltre 17 milioni di volontari.
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