Marco Verratti ricompra pc rubato a un bimbo disabile e regala 10mila euro alla scuola

Marco Verratti ricompra pc rubato a un bimbo disabile e regala 10mila euro alla scuola
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Sabato 25 Agosto 2018, 12:03 - Ultimo aggiornamento: 19:11
Un furto in una scuola elementare, la scomparsa di un computer usato da un alunno disabile per comunicare con le maestre, l'appello del papà e il gesto di un campione, il centrocampista del Paris Saint-Germain Marco Verratti, che ha donato i fondi per riacquistare le attrezzature per lo studio.

È stata la solidarietà a cambiare l'epilogo di questa vicenda bolognese. Ora può essere che i due, bambino e calciatore, si incontrino, o almeno così si augura il padre del bambino che ha nove anni. A scoprire la 'visità dei ladri era stato un collaboratore scolastico che ha avvertito la dirigente scolastica. Tra gli strumenti rubati c'erano anche alcuni computer tra cui quello utilizzato dal bimbo e per lui necessario per seguire il percorso di studi. Grazie a un software sofisticato riusciva a partecipare alle lezioni.

Era stato proprio il padre a dare voce allo sgomento dei genitori per l'accaduto, prima che al furto ne seguisse un secondo. «Vi prego ridateci quel computer - aveva detto, rivolgendo un appello ai ladri - lì dentro c'è tutto quello di cui il mio bambino ha bisogno per continuare ad andare a scuola». Un messaggio a cui è seguita una campagna di solidarietà che ha visto la mobilitazione del quartiere, dell'amministrazione e di tante famiglie, infine è arrivata quella di Marco Verratti. Il genitore ha ricevuto una chiamata da un consulente del centrocampista.

«Sono stato contattato da Patrizio Leoni - ha spiegato - che mi ha detto che Verratti aveva saputo del furto e voleva dare un contributo.
Dopo avere parlato con l'istituto comprensivo, è stata fatta una stima dei danni ed è stato fatto il versamento, circa 10mila euro. Siamo davvero molto colpiti dalla generosità e dall'affetto che abbiamo percepito». Il calciatore e il papà dell'alunno si sono sentiti ieri sera telefonicamente: «La promessa è quella di vederci. Vorrei fargli conoscere mio figlio e ringraziarlo di persona».
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