«Piango per mio figlio». Lory Del Santo ricorda Conor, nato dalla relazione con Eric Clapton

Lory Del Santo all'epoca della relazione con Eric Clapton
di Valeria Arnaldi
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Lunedì 21 Marzo 2016, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 09:43

ROMA - Sono passati venticinque anni da quando Lory Del Santo ha perso tragicamente il suo primo figlio, Conor, avuto da Eric Clapton. Era il 1991. Alle 11.15 del mattino, il bimbo, che stava giocando in camera sua, è caduta da una finestra lasciata aperta per errore dal cameriere. La Del Santo era in un’altra stanza. Conor aveva quattro anni. Eric Clapton ha scritto per la morte, la canzone “Tears in heaven”. “Il più bel regalo che gli abbia mai fatto”, secondo Lory Del Santo, invitata negli studi di Domenica Live per parlare del suo dolore. La prima domanda che le pone la conduttrice è diretta: Come ha fatto Lory a sopravvivere?
 



“Penso che gli essere umani siano un composto di cicatrici. I segni rimangono sempre, per quanto si cerchi di cancellarli. Tutti noi abbiamo ragioni per essere tristi e per disperarci, tutti abbiamo qualcosa che ci uccide dentro. Però la gente ce la fa a uscire dal tunnel. Penso a questa gente, i faccio ispirare da loro e mi dico: se ce l’hanno fatta loro, ce la posso fare anche io”.
Poi, la D’Urso manda in onda una vecchia intervista, rilasciata dalla Del Santo dopo la tragedia. Inevitabili le sue lacrime, riascoltandola.
“Non possiamo pensare che la felicità sia per sempre o sia perfetta - commenta Lory Del Santo - ma abbiamo il dovere di cercare la felicità a ogni costo. Abbiamo il dovere anche nei confronti delle altre persone che vivono e ci vogliono bene. Per rispetto a loro dobbiamo cercare di ritrovare il sorriso”.
Per tanti anni, la Del Santo ha conservato in una scatola, senza aprirla, i filmati girati al suo bambino.
“Ho portato questa scatola con me chiusa con lo scotch per anni. Mi sono detta: prima o poi la aprirò ma non riuscivo mai a farlo. Anche stavolta, l’avevo portata in cantina”, dice la Del Santo nel video girato all’apertura della scatola.  “Non servono le foto per ricordare, basta fermarsi un attimo e tutto ritorno. Lui aveva la mania di suonare la chitarra. Vedendo il padre suonare la chitarra, appena ne vedeva una la voleva. Aveva una voce incredibile, infatti a scuola lo mettevano sempre a cantare”.
Mentre si riguarda, la Del Santo non riesce a trattenere la commozione. “Questo di oggi è il mio modo di affrontare la cosa.
Ho aspettato tanti anni, quanti ancora ne devo aspettare?”

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