Francesca Pascale: non so come il mio Silvio mi sopporta ancora ma stiamo insieme

Francesca Pascale: non so come il mio Silvio mi sopporta ancora ma stiamo insieme
di Maria Chiara Aulisio
2 Minuti di Lettura
Sabato 21 Novembre 2015, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 1 Novembre, 10:22
Prima dice che è tornato single, poi ci ripensa e manda una nota alle agenzie per precisare che in realtà si è trattato solo di un equivoco. O meglio: «Battute ironiche e paradossali pronunciate in un contesto scherzoso e festoso» perché, invece, con lei va a gonfie vele e chi dice il contrario dice sciocchezze.



Ennesima puntata di una storia d’amore, quella tra Silvio e Francesca, che ormai si consuma su giornali, social network, riviste patinate, radio e televisioni per la gioia di fotografi, webmaster e gossippari.



Stavolta la scena si svolge sulla bella terrazza di un albergo romano dove Nunzia De Girolamo festeggia i suoi quarant’anni. Arriva Berlusconi, senza la Pascale, si avvicina a un gruppo di amici e di amiche e comincia a parlare di politica, elezioni, candidature, Milano, Roma, Alfio Marchini e bla bla bla.



Poi cambia argomento, fa un brindisi e si lascia andare alle battute: «Sono tornato single, cerco un miliardario per un matrimonio o una unione civile». Apriti cielo, non l’avesse mai detto, in pochi istanti la notizia fa il giro della festa, in poche ore quello del paese. E i commenti vanno a raffica: eccoci qua, l’ha lasciata, stavolta è vero, lo ha detto lui, «torno single», ormai non c’è più dubbio.



Francesca, ma perché alla festa della De Girolamo lei non c’era?

«La verità?».



Certo.

«Nunzia è un’amica ma è pur sempre un politico e ha fatto delle scelte che non ho mai condiviso».



Non è che tra voi non corre buon sangue?


«Io non so fingere, a differenza di molti».



Comunque il presidente lo ha detto: «Sono tornato single».

«Poi però si è spiegato meglio, non avete letto le agenzie?»



Avrà pure corretto il tiro ma lo ha detto e alla festa lo hanno sentito tutti.

«Ho capito ma era solo una battuta sulle unioni civili».



In ogni caso da tempo si dice che non state più insieme.

«Veramente? La verità è un’altra».



Qual è?

«Che non so neppure io come fa a sopportarmi, questa è la verità».



Ma se l’ha già delocalizzata.

«Parla della Villa a Rogoredo?».



Quella che qualche settimana fa le ha regalato il presidente, in Brianza.

«Punto primo: non viviamo separati.
Punto secondo: è a cinque minuti da qui. Ci andremo insieme, Arcore ormai è diventata una sede di rappresentanza come Palazzo Grazioli».