I sanitari li hanno contati dopo averli estratti al termine dell’intervento chirurgico, durato circa due ore, che ha salvato la vita al giovane: “C’era la preoccupazione che essendo così affilati potessero perforare la parete dello stomaco e danneggiare gli organi interni”, ha rivelato al “Mail Online” Naidoo, che, individuata la massa d’acciaio nel ventre, aveva richiesto immediatamente il ricovero e l’operazione d’urgenza.
Dimesso dall’ospedale e completamente ristabilito da un punto di vista fisico, ora il venticinquenne, il cui disagio, chiamato Pica, lo porta a mangiare qualsiasi elemento privo di valore nutritivo, sta provando a curare a casa con l’ausilio degli psicofarmaci le ferite dell’anima. “Si tratta di casi non sono proprio rarissimi - ha spiegato ancora Naidoo -, io ne ho osservati altri due nella mia vita. Questa volta, però, ho dovuto rimuovere il numero più alto di oggetti”.