Prima assoluta si è qualificata l’acqua minerale Evian, della multinazionale Danone, che ha dato il "peggio" di sè finendo nel carrello della spesa furbetta. Perchè? Ha aumentato il prezzo (da 89 centesimi a 1,09 euro) della bottiglia che, invece di diventare più capiente, si è rimpicciolita passando da 1,5 litri che era a 1,25 litri. Insomma nel bilancio costi-benefici non ci rientra affatto.
Al secondo posto gli snack Choc Crossies di Nestlè: anche in questo caso lievita il prezzo (da 1,70 a 2,09 euro) e si riduce la confezione di ben 50 grammi. La medaglia di bronzo va alle patatine Crunchchips della Bahlsen che spiazza tutti gli acquirenti con il trucchetto della confezione identica a prima, ma solo all’apparenza. Infatti se fuori le dimensioni del pacchetto sono uguali, il peso cambia eccome: passa da 200 a 175 grammi. Seguono il Babbo Natale viola di cioccolato di Milka, più piccolo ma senza variazioni di prezzo. E il sugo Miracoli Pasta Sauce della tedesca Mars, che "miracolosamente" e magicamente passa da 530 a 400 grammi in un battibaleno. Nessuno se ne accorge perchè costa sempre come prima.
Tanti i trucchi utilizzati per barare. Oltre allo scambio (non) alla pari fra quantità e costo, si usano confezioni multiple che danno l’impressione di convenienza, oppure si evidenzia il numero di porzioni invece del peso complessivo della merce in questione. E ancora: si utilizza meno quantità di ingredienti più pregiati. E alle massaie più premurose si consiglia di aumentare il dosaggio di un prodotto così da poterne vendere di più. Insomma, occhio: la tutela dei consumatori inizia dall'attenzione. Che non deve essere mai "scontata".
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