Salvata da un trapianto di midollo, dopo quattro anni ritrova il donatore anonimo: l'incontro è commovente

Salvata da un trapianto di midollo, dopo quattro anni ritrova il donatore anonimo: l'incontro è commovente
di Federica Macagnone
3 Minuti di Lettura
Martedì 3 Febbraio 2015, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 19:02
Una diagnosi che lasciava poche speranze, una probabilità su due di cavarsela: la vita appesa a un filo. Lisa Whaymand, 46 anni, madre di tre figli, si è salvata solo grazie a un trapianto di midollo osseo reso possibile da un donatore anonimo di cui non le era consentito sapere nulla se non il sesso e l'età.

Da quel giorno Lisa ha avuto un pensiero fisso che non l'ha abbandonata per quattro anni: riuscire a rintracciare la persona che nel 2010 le aveva salvato la vita e ringraziarla. L'estate scorsa il suo sogno è diventato realtà: un incontro scioccante e commovente, ripreso dalla Bbc per la serie tv "The Gift" (Il dono) che andrà in onda a partire dal 10 febbraio.



Lisa, inseguendo quella persona altruista che le ha dato la possibilità di veder crescere i suoi figli, ha risposto all'annuncio dell'organizzazione caritativa Anthony Nolan che cerca di mettere in contatto i sopravvissuti con i donatori di organi. «Non potevo andare avanti nella vita senza trovare chi mi aveva salvato la vita - ha detto - Era sempre nei miei pensieri».



Nel 2010 Lisa, che da mesi aveva dolori alle ginocchia e una stanchezza cronica, si vide diagnosticare una leucemia linfoblastica acuta (malattia che attacca le cellule bianche del sangue) e fu ricoverata immediatamente in ospedale. Era questione di giorni, senza un intervento drastico sarebbe morta: fu avviata subito una chemioterapia che le dava il 40% di possibilità di sopravvivenza. A novembre i medici le proposero un trapianto di midollo osseo che avrebbe aumentato le possibilità di sopravvivenza, portandole al 60%. Lei accettò, si sottopose all'operazione e rapidamente cominciò a migliorare. Nel giro di pochi mesi Lisa poté tornare a casa e stare finalmente con i suoi figli: Jack, 12 anni, Harry, 11, e Olivia, 8. Ma non ha mai dimenticato che doveva la sua vita alla generosità di un estraneo.



È cosi che, dopo aver risposto all'annuncio della Anthony Nolan, la scorsa estate, quattro anni dopo il trapianto, lei e la sua famiglia sono partiti dalla loro casa di Reading, non lontano da Londra, alla volta di Aberdeen per ritrovarsi, dopo un viaggio di centinaia di chilometri, davanti alla porta di casa del donatore che finalmente aveva un nome e un volto: quello di Neil Munro, un uomo di 46 anni. «È stato un po' surreale - ha detto Lisa - Quando l'ho visto l'ho afferrato e l'ho abbracciato forte. Gli ho detto: 'Sei incredibile per quello che hai fatto, non solo per me, ma per la mia famiglia, i miei figli'».



Jack, il figlio di Lisa, ha aspettato che le telecamere fossero spente prima di stringere la mano di Munro. «Mi ha detto grazie per avermi salvato la mamma - ha detto Neil - Ero incredibilmente orgoglioso. È stato un incontro molto toccante. Il prelievo del midollo non è stato molto piacevole, ma ho pensato che quel prezzo da pagare fosse piccolo rispetto alla prospettiva di dare a qualcuno la possibilità di guarire dalla leucemia».



«È meraviglioso che da questa esperienza traumatica sia nato qualcosa di bello - ha detto Lisa - Adesso io e la mia famiglia siamo sempre in contatto costante con Neil, sua moglie Luisa e i suoi figli Tara, Connor e Kirsten che hanno 14, 13 e 11 anni. Oggi non potremmo essere più felici di così».