Londra, apre il primo ristorante nudista integrale: a cena senza vestiti

Nudo e cibo
di Luisa Mosello
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Venerdì 22 Aprile 2016, 19:27 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 19:50

Quando si dice mangiare leggeri. A Londra il pranzo o la cena diventeranno ancora più light, non tanto per piatti dietetici o mini porzioni quanto per il modo di gustarli, ovvero senza alcun ingombro, nessun peso. E niente addosso. Insomma senza veli. In una parola: nudi. Non alla meta. Ma alla tavola. Quella del primo ristorante nudista della City che aprirà a giugno e in cui sarà possibile tornare all’essenziale, spogliarsi letteralmente di ogni orpello e dedicarsi solo al piacere del cibo. Si chiamerà "The Bunyady" termine hindi che significa naturale, l’indirizzo è ancora rigorosamente top secret. A lanciar l’idea è stato il gruppo Lollipop project, lo stesso che ha creato sempre nella capitale "ABQ", il bar-caravan in cui i camerieri vestiti da chimici servono cocktail molecolari.

Di luoghi simili riservati ai nudisti ce ne sono anche altri, per esempio a New York, ma questo è un locale davvero sui generis, proprio senza filtri. In cui tutto è vissuto e gustato a pelle. Banditi i vari comfort della cosiddetta “vita moderna”, saranno vietati i cellulari e i tablet, non ci sarà la luce elettrica ma solo il chiarore delle candele (magari per aiutare anche a nascondere qualche difettuccio fisico a vestiti tolti). I tavoli saranno in legno, simili a tronchi d’albero su cui sedere e mangiare il desco, i piatti in argilla, le posate non in acciaio ma commestibili. Le varie postazioni dalle linee semplici e pulite, molto minimal come lo stile di tutto il locale, saranno delimitate da separè e paraventi  in bambù che garantiranno una certa privacy. Non mancheranno gli spogliatoi e ci sarà anche una parte per la clientela che vorrà tenere gli abiti addosso. Svestiti anche i camerieri, ma non gli chef per ragioni di igiene.  

Il cibo? Naturalmente nudo e puro, anche lui, niente di “addobbato” solo prodotti freschi, senza alcun tipo di additivi e conservanti, crudo o cotto nel forno a legna. Praticamente un ritorno alle origini, quando l’atto del nutrirsi era un tutt’uno con la natura,con l’integrazione piena e spontanea con il resto dell’universo. Senza alcun tipo di sovrastruttura, senza barriere fatte di immagine, look, panni e maschere da indossare. Un  esperimento di vera e propria “liberazione” culinaria (e il gioco di parole diventa inevitabile) che sta già mostrando i primi lusinghieri risultati ancor prima dell’apertura, visto che la lista delle prenotazioni ha già superato quota 10 mila. Quarantadue i coperti, il prezzo medio di una cena sulle 60 sterline.

Ancora qualche settimana e sarà tutto “svelato”. Ma non ri-velato: divieto assoluto di scattare fotografie ai commensali nature.
 

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