Vex Ashley, diva del porno sofisticato: «Rivoluzionerò l'industria del sesso»

Vex Ashley, diva del porno sofisticato: «Rivoluzionerò l'industria del sesso»
di Antonio Bonanata
3 Minuti di Lettura
Lunedì 16 Febbraio 2015, 15:09 - Ultimo aggiornamento: 17:53
Dimenticate per un attimo Youporn e tutto l’universo che gli gira intorno, l’industria pornografica per “fast consumers”, tradizionale e prevedibile in ogni suo aspetto: dai set alle scene montate; dalle pratiche erotiche alle pornodive che le eseguono.

Se vi sintonizzaste su “Four Chambers”, la piattaforma di Vex Ashley, trovereste qualcosa di insolito e diverso, che potrebbe stupirvi. E piacervi.

Vex ha 25 anni, è di Leeds ed è laureata in Belle Arti. È una pornografa indipendente e sta scalando le vette del successo, una notorietà che ha saputo costruirsi dal 2012 e che oggi l’ha portata ad essere vista ogni mattina da seimila persone in tutto il mondo. I suoi video si distinguono per due caratteristiche: sono raffinati, curatissimi, sofisticati; e vengono realizzati su commissione, a seguito delle richieste che le arrivano da schiere di amatori, metà dei quali donne.



Anche per questo la Ashley ha scelto di finanziare le proprie produzioni con il crowdfunfing.

La sua idea di porno è ciò che più si allontana dall’industria mainstream. Per lei no, le pornodive non devono essere «genitali senza volto» e, soprattutto, devono esprimere la sessualità che non viene mostrata: «Credo che nel porno ci sia spazio per tanti tipi di espressione sessuale. L’idea che il mio porno sia di gusto, e quindi accettabile, significa che esiste il porno sbagliato e non di gusto. Non è un argomento utile. Le scelte di una persona non devono mettere in cattiva luce un’altra. Attualmente sui siti porno c’è materiale per un unico tipo di spettatore, l’unico tipo di spettatore da cui i produttori pensano di trarre profitto, e cioè uomo eterosessuale e bianco. Ciò significa che la sessualità di molti non viene rappresentata».



Ecco perché lei si concentra su quello che nelle produzioni tradizionali viene trascurato: i dettagli, lo sfiorarsi, il sudore (come in “Proximity II”); è la sessualità trattata con stile e buon gusto, e parlare di prodotti artistici, nel caso di Vex, potrebbe essere una tentazione a cui cedere. Lavorare sui pre-ordini le permette molta libertà nello sperimentare e nella scelta dei propri committenti. I video sono in comproprietà con chi li ha finanziati (circa tremila dollari ciascuno), l’esatto opposto di quello che avviene nell’industria del sesso mainstream: «Il contenuto è creato in base al profitto. Io invece volevo fare le cose per passione». È convinta, infatti, che se la pessima reputazione di cui godono le pornodive venisse attenuata anche per i consumatori, in futuro ci sarebbe molta più diversificazione: «Ci ritroveremmo in una situazione in cui più persone farebbero porno, o rappresentazioni creative di espressione sessuale, per se stessi; sarebbero in grado di sperimentare, come la gente fa nella musica e nel cinema, in una certa misura».



L’industria del porno negli ultimi cinque anni ha subito un drastico calo in termini di vendite e investimenti: ciò, prevede Ashley, porta già da ora a un aumento delle produzioni indipendenti. Steven Hirsch, il fondatore di Vivid, uno dei colossi del porno in America, ha quantificato il crollo del business nelle vendite di Dvd in meno 80 per cento dal 2010. Su siti come clips4sale.com le persone possono realizzare, caricare e vendere contenuti autoprodotti; il settore sta registrando un decentramento della produzione e consente maggiore indipendenza e libertà creativa. «C'è un movimento silenzioso di persone – conclude Vex Ashley – che stanno girando porno nelle loro camere da letto. Ora che abbiamo tutti telecamere, e anche iPhone, in grado di girare video di alta qualità, è diventato molto più economico. Ciò non potrà che migliorare il tipo di filmati che vedremo, che saranno molto più rappresentativi della vasta esperienza sessuale umana».