La vittoria, si diceva, è stata schiacciante: su una popolazione (secondo l’ultimo censimento) di 315 persone, Brynneth Pawltro ha vinto con un margine di 3367 voti. I conti non tornano? Anche qui c’è una spiegazione: nelle elezioni amministrative di Rabbit Hash, il principio “un elettore, un voto” è stato sostituito da “un dollaro, un voto”. I cittadini, infatti, avrebbero potuto esprimere tanti voti quanti dollari fossero stati disposti a spendere, e il tutto per una giusta causa: lo scorso febbraio un incendio aveva danneggiato gravemente l’unico emporio della comunità; si è deciso quindi di sfruttare l’occasione delle elezioni comunali per raccogliere fondi da destinare alla ricostruzione.
Alla fine, si è arrivati a quasi novemila dollari (8250 euro). Gli elettori sono stati incentivati ad aprire il portafoglio anche grazie alla possibilità di prendere qualcosa da bere nei seggi. Bobbi Kayser, un abitante del borgo, ha tessuto le lodi del pitbull: «È amabile, ha un temperamento meraviglioso, è così dolce. È un cane da salvataggio e sarà un’ottima ambasciatrice della sua razza».
L’elezione di un pitbull alla carica di sindaco non è però una novità a Rabbit Hash: si tratta, infatti, del quarto esemplare canino che viene scelto per reggere l’amministrazione di questo piccolo centro del Kentucky. Il suo predecessore si chiama Lucy Lou e ha terminato il mandato lo scorso 8 novembre.
Brynneth Pawltro comunque non dovrà amministrare il borgo, che è di proprietà della Rabbit Hash Historical Society, ma la sue elezione serve a raccogliere soldi per tenere in buone condizioni i palazzi storici della comunità.
© RIPRODUZIONE RISERVATA