Milano Per una sera ha riavvolto il nastro ed è tornato alla vita di allora: riflettori puntati, fan urlanti che invocano il suo nome, le luci dei flash che abbagliano. Fabrizio Corona, dopo 3 anni e 2 mesi di carcere e 10 anni di condanna ancora da scontare, esce per qualche ora dalla comunità Exodus dove è stato affidato in prova e presenta il film di cui è protagonista. "Metamorfosi", si intitola, e nelle intenzioni dell'ex fotografo dei vip racconta ciò che era nel 2012 - prima del cumulo di condanne che l'ha portato in cella e della rocambolesca fuga in Portogallo - e quello che è oggi. "Ringrazio il magistrato per l'opportunità che mi ha dato di essere qui, è già un privilegio - dice Corona - Sono contentissimo di vedervi. Mia madre mi ha detto in passato che non potevo capire se non avessi provato un grandissimo dolore, oggi il magistrato mi ha dato un'opportunità e sono qui anche per mio figlio"
RIABILITAZIONE E RECUPERO
Luogo prescelto per il rientro in grande stile, in quel mondo dell'apparire che ha fatto la sua fortuna, è il cinema Odeon, pieno centro di Milano.
LUCIDALABBRA E PIZZETTE
L'ex paparazzo, insomma, ha gli stessi diritti di qualsiasi altro condannato affidato a una comunità e l'apparizione mondana è anche legato "alle esigenze professionali e di lavoro che ogni detenuto ha e proprio nell'ottica del suo reinserimento". L'evento è stato curato nei minimi dettagli dal suo staff: all'ingresso viene distribuito un lucidalabbra "creato da Fabrizio" in fase di lancio, ad accogliere gli ospiti prima della proiezione arancini di riso, pizzette e prosecco. Il fratello Federico - volontario nel carcere di Bollate, sedici anni più giovane e somigliante come una goccia d'acqua - lo aspetta: "Sono contento per lui. Poco alla volta torna alla vita normale". Ma ancora per parecchio tempo la sua vita sarà in comunità, dove la giornata è scandita da ritmi regolari. Corona si sveglia presto, si rifà il letto, pulisce la sua camera, si fa la doccia e poi scende in cucina. Nel pomeriggio dipinge, aggiusta qualche mobile rotto, svolge lavori manuali. E prima di andare a dormire telefona al figlio Carlos.