Milano, Fabrizio Corona al docu-film La Metamorfosi: fans in delirio

Milano, Fabrizio Corona al docu-film La Metamorfosi: fans in delirio
di Claudia Guasco
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Martedì 8 Settembre 2015, 21:27 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 13:08

Milano Per una sera ha riavvolto il nastro ed è tornato alla vita di allora: riflettori puntati, fan urlanti che invocano il suo nome, le luci dei flash che abbagliano. Fabrizio Corona, dopo 3 anni e 2 mesi di carcere e 10 anni di condanna ancora da scontare, esce per qualche ora dalla comunità Exodus dove è stato affidato in prova e presenta il film di cui è protagonista. "Metamorfosi", si intitola, e nelle intenzioni dell'ex fotografo dei vip racconta ciò che era nel 2012 - prima del cumulo di condanne che l'ha portato in cella e della rocambolesca fuga in Portogallo - e quello che è oggi. "Ringrazio il magistrato per l'opportunità che mi ha dato di essere qui, è già un privilegio - dice Corona - Sono contentissimo di vedervi. Mia madre mi ha detto in passato che non potevo capire se non avessi provato un grandissimo dolore, oggi il magistrato mi ha dato un'opportunità e sono qui anche per mio figlio"

RIABILITAZIONE E RECUPERO

Luogo prescelto per il rientro in grande stile, in quel mondo dell'apparire che ha fatto la sua fortuna, è il cinema Odeon, pieno centro di Milano.

L'ingresso è transennato, i suoi sostenitori si accalcano dalle sei del pomeriggio. Orario di arrivo di Corona: sette e mezza di sera, tra ali di folla che premono, telecamere e foto a raffica. L'ex paparazzo, in giacca nera e occhiali con montatura scura, è teso ed emozionato, abbraccia i vecchi amici e stringe mani. L'atmosfera sembra quella antecendente alla metomorfosi che ha dato il nome alla pellicola, ma secondo il suo avvocato Ivano Chiesa tutto questo fa parte del percorso di riabilitazione del condannato. "E' un passaggio di risocializzazione e di recupero. Se avesse tenuto comportamenti non congrui non sarebbe stato autorizzato. Gli esperti stanno lavorando su Corona, che viene trattato esattamente come gli altri detenuti. Non ho mai visto un vantaggio nei suoi confronti".

LUCIDALABBRA E PIZZETTE

L'ex paparazzo, insomma, ha gli stessi diritti di qualsiasi altro condannato affidato a una comunità e l'apparizione mondana è anche legato "alle esigenze professionali e di lavoro che ogni detenuto ha e proprio nell'ottica del suo reinserimento". L'evento è stato curato nei minimi dettagli dal suo staff: all'ingresso viene distribuito un lucidalabbra "creato da Fabrizio" in fase di lancio, ad accogliere gli ospiti prima della proiezione arancini di riso, pizzette e prosecco. Il fratello Federico - volontario nel carcere di Bollate, sedici anni più giovane e somigliante come una goccia d'acqua - lo aspetta: "Sono contento per lui. Poco alla volta torna alla vita normale". Ma ancora per parecchio tempo la sua vita sarà in comunità, dove la giornata è scandita da ritmi regolari. Corona si sveglia presto, si rifà il letto, pulisce la sua camera, si fa la doccia e poi scende in cucina. Nel pomeriggio dipinge, aggiusta qualche mobile rotto, svolge lavori manuali. E prima di andare a dormire telefona al figlio Carlos.

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