Rettore contro Marcella Bella: «Io, una pazza invidiosa? Diffamazione, andrò dal mio avvocato»

Rettore contro Marcella Bella: «Io, una pazza invidiosa? Diffamazione, andrò dal mio avvocato»
di Giacomo Perra
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Sabato 13 Giugno 2015, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 14:39
Marcella Bella chiama e Donatella Rettore risponde. Definita in un’intervista a “Radio Club 91” «una pazza, invidiosa di me, che con i tacchi sembrava un travestito» dall’interprete di “Montagne verdi”, la cantante di “Splendido splendente” non ha, come si dice, perso tempo e, battagliera e grintosa come al solito, è passata subito al contrattacco. Sentita dalla rivista “Nuovo”, che attraverso il suo inviato l’ha messa al corrente delle affermazioni della “rivale”, infatti, l’artista veneta ha annunciato di star pensando di adire le vie legali: «Si tratta di una diffamazione. Andrò dal mio avvocato penalista, che le cause le vince tutte. Non ne sapevo nulla, ma a Marcella non conviene continuare... Se ha qualcosa da perdere, la perderà!».



«Gli artisti non devono fare pettegolezzi - ha aggiunto poi la Rettore -. Una critica deve essere su quello che scrivi o canti, non su quello che sei, perché si tratta di scelte personali». Un po’ come ha sempre fatto l’autrice di “Kobra”, che in passato si è spesso resa protagonista di “frecciatine” professionali piuttosto avvelenate nei confronti dei colleghi. In un’intervista di qualche tempo fa, ad esempio, sparò a zero su Vasco Rossi, Gianna Nannini e Ligabue: «Ma che evoluti, cantano sempre la solita canzone. In più la Nannini rock, dove? È una cantante di liscio, ma da sempre. Ligabue è diventato una macchietta, rifà se stesso, si fa il verso». «Parlavo di musica - ci tiene a precisare -. Io non voglio offendere nessuno, ma solo animare un panorama che mi sembra addormentato».



Mentre la cantante di “Lamette” si prepara ad “attaccare” in tribunale e, così, a “scaldare” l’ambiente, intanto Marcella aspetta e non affonda la contro-replica. Per lei, d’altronde, parlano già abbastanza le dichiarazioni dell’altro giorno, mirate per lo più a regolare i conti di una “disfida” antica, nata, a quanto pare, durante il Festival di Sanremo del 1986, in cui la siciliana arrivò terza e Rettore dovette accontentarsi invece della tredicesima piazza: «Una bionda secca secca con i labbroni a canotto. Mi criticava per il mio abbigliamento e i tacchi alti, salvo poi presentarsi da angelo con le ali a Sanremo - aveva spiegato, completando il suo discorso, la Bella ai microfoni di “Radio Club 91” -. Non riesco a porgere l’altra guancia a nessuno anche perché non voglio farmi venire il mal di fegato. E’ pazza anche quando dà addosso a Vasco Rossi: ogni giorno si sveglia e deve parlare male di qualcuno».