«Intorno alla nostra unione c'è stata una grande attenzione, siamo commossi - commentano gli sposi - che sia stato riconosciuto il nostro impegno sociale, la parte umana ha prevalso su quella Instagram». Angelo, quarantenne marchigiano, nel 2014 ha fondato il suo Brand Yezael col quale ha vestito artisti come Maneskin, Fabrizio Moro e Ghali, e da sempre si occupa di diritti sociali, firmando i Flashmob al Milano Pride, dal fiume di cuori al mare dei SI fino all'ultimo tricolorearcobaleno. Shi Yangh Shi, che è un'ex 'Ienà, nel 2017 ha pubblicato per Mondadori l'autobiografia 'Cuore di Seta: la mia storia italiana made in Chinà dove racconta la doppia difficoltà di ragazzo immigrato e gay. Oltre a lavorare nel cinema, dall'ultimo film di Veltroni al prossimo cinepanettone, gira l'Italia con lo spettacolo ArleChino per favorire l' integrazione della comunità cinese. «Siamo entrambi molto attivi socialmente e quando abbiamo deciso di sposarci - racconta Angelo - il sindaco Sala ci ha convocati per dirci che Milano ha bisogno di buoni esempi come il nostro».
Per le nozze sono arrivati messaggi dal mondo dello spettacolo e da quello della politica, «ma la strada da fare è ancora lunga, perché anche in una cittadina aperta come Rimini ci guardano in modo strano quando camminiamo mano nella mano. Siamo fortunati a vivere a Milano perché - dice ancora Cruciani - è fatta di persone che contribuiscono a renderla una città aperta ai sogni». Per festeggiare la loro unione, Angelo e Yang si sono uniti con un rito sciamanico, una cerimonia buddista e una istituzionale, celebrata dal vicesindaco Anna Scavuzzo.
A palazzo Reale sposi e invitati sono arrivati tutti con una maglietta con la scritta Yangelo, come se fosse un flash mob, mentre ad Albagnano (Verbano-Cusio-Ossola), sopra il Lago Maggiore, la loro unione è stata benedetta al tempio Buddista-Tibetano dal Lama Gangchen, «che ci ha concesso questo onore per far capire che c'è un'evoluzione in atto, che anche loro si vogliono aprire alla possibilità di unire in matrimonio persone dello stesso sesso».
In tre giorni, «siamo stati sposati dal mondo e visto che l'unica cultura che è rimasta forzatamente lontana è quella cattolica - raccontano gli sposi - abbiamo inciso l'Ave Maria all'interno delle nostre fedi». Come molte coppie fresche di matrimonio, Angelo e Yang hanno un sogno: «vorremmo tantissimo dei figli ma le condizioni per averli a livello civile non esistono, ora - concludono - è importante continuare la battaglia per i diritti di chi vive in minoranza».
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