Lupo trovato morto in strada, commenti choc sui social: «Meno male, fuori un altro»

Lupo trovato morto in strada, commenti choc sui social: «Meno male, fuori un altro»
di Remo Sabatini
2 Minuti di Lettura
Martedì 15 Maggio 2018, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 20:20
L'ennesimo ritrovamento di un lupo morto, rinvenuto in provincia di Cuneo un paio di giorni fa, ha scatenato una serie di commenti choc pubblicati sui social network. Segno che la strada da percorrere per arrivare ad una pacifica convivenza tra uomini e lupi, almeno in alcune aree del Paese, è ancora lunga.

Le immagini del ritrovamento, pubblicate da Il Nuovo Cacciatore Piemontese, sono state scattate nella Val Po, più precisamente nella zona di Paesana, in provincia di Cuneo e mostrano quello che sembra essere un lupo, o un ibrido. Morto per cause da chiarire anche se l'investimento da parte di una automobile appare, al momento, l'ipotesi più accreditata. Così, mentre si aspetta l'esito degli esami che determineranno anche la vera natura dell'animale, la vicenda è finita sui social ed i soliti macabri commenti non si sono fatti attendere.

"E siamo a sedici!" è l'apertura di una nota pagina web locale dedicata agli amanti della caccia.
Il 16 è il numero riferito ai lupi trovati morti dall'inizio dell'anno, in Piemonte (7 in provincia di Cuneo, 5 in quella di Torino, 2 ad Alessandria, uno ciascuno per Vercelli e Novara). C'è, poi, chi chiede "abbattimenti immediati al di sotto dei mille metri", chi ricorda i parenti che non ci sono più: "i nostri nonni saprebbero cosa fare" e chi, d'accordo con quest'ultima tesi, rincara la dose: "se i nostri vecchi "gli" hanno estinti un motivo c'era!". C'è, inoltre, chi se la prende con chi, quei lupi, li ama e cerca di proteggerli: "Peggio per gli animalari che non gli hanno insegnato ad attraversare sulle strisce", chi ironizza: "Ciao, ciao Ezechiele!" e chi va giù pesante: "Meno male, fuori un altro!" oppure, "Una merda con quattro zampe in meno!". Sì, quella strada da percorrere è davvero ancora molto, molto lunga. I
© RIPRODUZIONE RISERVATA