Zoo recide gli artigli a una leonessa, ora i bambini potranno giocare con lei

La leonessa, ormai privata degli artigli, finalmente può stare a contatto con i bambini. (immagine di Arab News) video https//youtu.be/8e6B4IEM5FA
di Remo Sabatini
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Lunedì 18 Febbraio 2019, 21:25
Da oggi, finalmente, i bambini potranno giocare e interagire con una leonessa in tutta sicurezza. I suoi artigli, infatti, sono stati recisi. Questo, l'incredibile annuncio lanciato da uno zoo in Palestina. La struttura, situata a Rafah, piccola località a sud della Striscia di Gaza, in questi giorni si è data un gran da fare. Volevano rendere più "mansueta" Falestina, una giovane leonessa di quasi 14 mesi di età che, improvvisamente si è trovata ad essere protagonista di un episodio che sta facendo discutere non poco ma che, per quanto assurdo possa sembrare, è apparso del tutto normale al custode dello zoo, Mohammed Jumaa, che ha dichiarato: "sto cercando di ridurre l'aggressività della leonessa così che possa essere più amichevole con i nostri visitatori".

Così, con l'obiettivo di far felici anche i bambini e la speranza di maggiori incassi, si è provveduto all'intervento di recisione degli artigli dalle robuste zampe di Falestina. L'operazione, vista l'impossibilità di trovare un centro specializzato in zone sfortunate come quella, è andata in scena direttamente sul posto. All'aperto, nel recinto che la ospita e ripresa dalle telecamere di Arab News, l'intervento operatorio alla leonessa, è stato portato a termine dal veterinario incaricato. Abusi come quello subito dalla povera leonessa, sono all'ordine del giorno in molti Paesi.
Dall'asportazione o limatura dei denti che sopportano orche e delfini in cattività, fino alle droghe iniettate nei felini protagonisti di foto ricordo senza rischio, le tecniche adottate per ridurre incidenti, graffi e morsi, sono infinite.
Pratiche crudeli, talvolta asservite a miseri guadagni. Dopo qualche attimo di incertezza, Falestina si è tirata su. Dolorante, è andata verso il suo solito albero. Si è allungata, come faceva sempre, per grattare quella corteccia che, stavolta, sarebbe rimasta intatta. I bambini, appiccicati alla rete, non avrebbero capito. Volevano soltanto giocare con lei.
 
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