Twitter, cambia l’algoritmo e spuntano tweet di account "sconosciuti": cosa succede (e come rimediare)

Il cambiamento era nell’aria già dallo scorso settembre

Twitter, cambia l algoritmo: ora si vedranno i tweet anche da account che non si seguono
di Raffaele d'Ettorre
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Mercoledì 7 Dicembre 2022, 15:28 - Ultimo aggiornamento: 16:41

Twitter, cambiano i vertici e cambia anche l’algoritmo: nella nostra home adesso vedremo tweet anche da account che non seguiamo. L’annuncio è arrivato mercoledì scorso, quando l’azienda ha fatto sapere che sta espandendo il suo nuovo sistema di suggerimenti a sempre più utenti, comprese le persone che potrebbero non averli visti in passato.

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Le nuove raccomandazioni

Un cambiamento passato un po’ in sordina – ed era inevitabile che fosse così, data la confusione in atto sulla piattaforma da quando ha preso il via l’era Musk – ma i primi segnali sono già visibili sulle bacheche di moltissimi utenti, che hanno riscontrato la comparsa di nuovi suggerimenti di argomenti e tweet da account sconosciuti.

Per evitare l’”intrusione”, il servizio clienti della società fa sapere che le nuove raccomandazioni possono essere soppresse impostando i tweet in ordine cronologico, cioè nella sequenza temporale "dal più recente”.

I segnali

Il cambiamento era nell’aria già dallo scorso settembre, quando l’azienda ha spiegato in un blog post come questi suggerimenti potrebbero apparire nella nostra «cronologia della home, in alcuni luoghi all'interno della scheda Esplora e altrove su Twitter». I nuovi consigli si basano sulle azioni che intraprendiamo su Twitter, “signals” nel gergo degli sviluppatori, cioè segnali estrapolati da «argomenti che seguiamo, tweet con cui interagiamo e persino tweet che piacciono alle persone nella nostra rete di contatti» ed elaborati poi dall’algoritmo per mostrare contenuti che potrebbero potenzialmente interessarci.

La dottrina Musk

Quanto anticipato a settembre si sposa perfettamente con la nuova dottrina impostata da Musk: l’imprenditore sta tagliando il legame con gli inserzionisti storici (Volkswagen, General Motors, Pfizer e United Airlines sono alcuni dei big che hanno abbandonato la piattaforma dopo l’ingresso di Musk) e punta sugli utenti e sulle pmi per mantenere a galla una piattaforma che, a detta del nuovo ceo, oggi perde «4 milioni di dollari al giorno». Non è ancora chiaro in quale modo l’algoritmo decida quali tweet spingere nella nostra Home - quel che è certo è che ci troviamo all’alba di una nuova strategia di marketing fortemente aggressiva che farà da corollario alla spunta blu a pagamento, di cui Musk ha già promesso il ritorno (in tre diverse colorazioni: dorata per le aziende, blu per le celebrità e grigia per gli utenti privati) una volta che verranno risolti i problemi di moderazione che hanno afflitto la piattaforma nell’ultimo mese.

La spiegazione dell'azienda

«Vogliamo assicurarci che tutti su Twitter vedano i migliori contenuti sulla piattaforma, quindi stiamo estendendo i consigli a tutti gli utenti, compresi quelli che potrebbero non averli visti in passato», ha scritto la società in un tweet teso a spiegare il nuovo, ennesimo cambiamento in atto. Una formula simile era già stata usata da Adam Mosseri lo scorso luglio, quando il ceo di Instagram in un blog post aveva promesso un numero sempre crescente di contenuti esterni sulle bacheche degli utenti. Il suo entusiasmo allora si smorzò contro il fuoco incrociato di influencer e content creator, che all’ombra dello slogan diventato subito virale “Make Instagram Instagram Again” avevano costretto il ceo a un cambio di rotta repentino. Gli aggiustamenti in corsa di Menlo Park per chiudere il gap con il rivale TikTok sono proseguiti negli ultimi mesi, ma Mosseri ha optato per un rilascio graduale del nuovo corso: Instagram continuerà a dare precedenza alle stories e ai contenuti degli amici «quando possibile» ma la piattaforma, dice Mosseri, «dovrà evolversi presto, perché il mondo sta cambiando rapidamente e dobbiamo essere in grado di tenerne il passo».

Il confronto con Facebook e Instagram

Perché far tornare Instagram (o Facebook o, più in generale, i vecchi social) quelli di una volta non è impresa facile – non dopo l’ultima trimestrale da incubo di Meta, che sul Nasdaq è crollata del 24,56%, bruciando in un solo anno 700 miliardi di dollari di valore di mercato - né tantomeno auspicabile in un periodo storico in cui tutte le strade della Gen Z portano a TikTok. La piattaforma cinese che, mentre i rivali d’oltreoceano erano compressi tra scandali e udienze al Congresso, ha lavorato incessantemente per mettere l’intrattenimento al centro dell’esperienza social, trasformandola in un calderone di contenuti brevi dove a vincere sono lo zapping e le abboffate mediatiche.

Già Musk a ridosso dell’acquisto aveva messo sul tavolo l’idea di trasformare Twitter in una “X” app onnicomprensiva per acquisti, home banking e gaming, sul modello della cinese WeChat. E scatenare l’algoritmo sulle nostre bacheche potrebbe essere proprio un primo passo in quella direzione. Ironicamente, fu proprio Musk lo scorso maggio – quando presentò la prima proposta d’acquisto della piattaforma per 44 miliardi di dollari - a criticare gli algoritmi del social californiano, affermando che possono essere manipolati in modi non immediatamente riconoscibili dagli utenti.

Oggi l'azienda non ha più un team di comunicazione. E i primi ad andar via a ridosso dei 3700 licenziamenti che hanno investito Twitter nell’ultimo mese sono stati proprio i membri del team di moderazione di contenuti (sia quelli interni all’azienda, sia quelli in outsourcing) che tengono traccia dell’hate speech sulla piattaforma, lasciando qualche dubbio circa la capacità dell’azienda di tenere sotto controllo la nuova mole di tweet sconosciuti che si stanno già riversando sulle nostre bacheche.

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