Tappi di spumante come proiettili: a 80 km/h ecco i danni che possono procurare agli occhi

Tappi di spumante come proiettili: a 80 km/h ecco i danni che possono procurare agli occhi
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Martedì 31 Dicembre 2019, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 12:20

Tappi dello spumante pericolosi quasi come i botti di Capodanno che possono provocare danni gravissimi a molte parti del corpo e, in casi estremi, anche alla morte. Dei tappi, invece, si parla poco ma il rischio a ogni brindisi è molto alto, soprattutto per gli occhi che sono l'organo più esposto. Non a caso gli incidenti domestici di questo tipo sono quelli più frequenti nei pronto soccorso il primo giorno dell'anno.

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I danni provocati agli occhi dai tappi dello spumante

A fare il punto sul sito dell'Iapb Italia onlus, l'Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità, è Loredana Falabella chirurgo esperto in traumatologia oculare dell'ospedale Pellegrini di Napoli. «Al nostro pronto soccorso, arrivano diversi tipi di traumi che vanno dalle semplici abrasioni corneali alle ustioni, alle ferite sclero-corneali fino ai temuti scoppi di bulbo. Anche i tappi di spumante - precisa - che viaggiano fino a 80 chilometri orari, se colpiscono l'occhio possono generare uno scoppio posteriore da contraccolpo». «In alcuni casi - prosegue Falabella - il danno oculare è talmente grave da non poter consentire alcun tipo di recupero anatomico-funzionale. Pertanto, spesso, l'esito finale è un intervento di evisceratio» del bulbo oculare «con impianto di endoprotesi (generalmente in idrossiapatite). Successivamente viene inserita una protesi estetica (epitesi) che garantisce al paziente un buon risultato e, quindi, un buon impatto psicologico».
 

I danni agli occhi per un giovane sono devastanti

La perdita dell'occhio «è un lutto difficile per le persone assistite - evidenzia l'oculista - È necessario stare vicino a chi ha subito questa mutilazione, aiutandolo con molta delicatezza ad accettare sia il danno, sia la consapevolezza che, forse, poteva essere evitato. Per un ragazzo giovane è un'esperienza devastante. Le cose per fortuna migliorano con le tecniche chirurgiche, oggigiorno sempre più avanzate». «Nel tempo - conclude Falabella - il rapporto con questi pazienti - che devono essere seguiti periodicamente per scongiurare il rischio di infezioni della cavità anoftalmica post chirurgica - diventa un legame molto vicino all'amicizia. Ma i primi momenti sono tesi. Certamente la missione del medico non si esaurisce nel curare solo il corpo».

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