«Mi vergogno del mio aspetto», tre ragazzi su 10 usano profili social falsi (e hanno anche 12 anni)

«Mi vergogno del mio aspetto», tre ragazzi su 10 usano profili social falsi (e hanno anche 12 anni)
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Venerdì 2 Ottobre 2020, 07:33 - Ultimo aggiornamento: 3 Ottobre, 09:36

Biondo, gli addominali scolpiti, lo sguardo da duro. Luca, 12 anni, si presenta così su Instagram ma quello non è il suo vero volto: lo ha preso in prestito da una modello tedesco semisconosciuto perché lui non è abbastanza fico e sui social invece vuole avere migliaia di follower. Giulio invece sui social si chiama Fedex: ha cambiato nome e identità per potersi sentire libero di dire a tutti che è omosessuale, cosa che fuori dalla rete nessuno sa. E sono tante le cose che un genitore ignora quando suo figlio è incollato davanti a un cellulare. Il catfishing, fenomeno che consiste nel creare account con foto e informazioni false pescati da altri profili, è una di quelle: non una bravata, ma un reato punito penalmente.

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Tre ragazzi su dieci, tra gli 11 e i 18 anni (stando a un’indagine di Kaspersky in collaborazione con Giffoni Innovation Hub) usano profili fake sui social. E lo fanno per sentirsi «accettati», «per non farsi bullizzare», «perché si vergognano del proprio aspetto fisico», ma anche per poter fare l’hater in rete e con gli altri. Ma c’è un dato che forse fa ancora più paura: il 40% apre il primo profilo prima dei 12 anni e oltre l’80% prima dei 14 (anche se sarebbe vietato). E molti di loro chattano con degli sconosciuti, persone che in realtà hanno altri nomi e altre vite. Ma la rete non è un gioco e c’è il pericolo di rimanerci invischiati.

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