La guerra dei russi a internet: il piano per sostituire Facebook, Twitter, Tik Tok e Instagram

La guerra dei russi a internet: il piano per sostituire Facebook, Twitter, Tik Tok e Instagram
di Giampiero Valenza
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Giovedì 10 Marzo 2022, 09:43 - Ultimo aggiornamento: 15:58

La Russia ha già una certa autarchia social. La piattaforma più usata è, infatti, Vkontakte. Niente Facebook o Instagram, dunque. Secondo i dati di Statista, nel 2020 i russi sono stati gli utenti dei social media più attivi in Europa con quasi due ore e mezza al giorno. Whatsapp è sì la piattaforma di messaggi più usata, ma Vkontakte è il social più amato: 210 milioni di utenti hanno lì un profilo. Tra loro ci sono principalmente millennial, con più di due terzi degli utenti che ha meno di 34 anni. San Pietroburgo è la città con più utenti: metà dei residenti la usa regolarmente.

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Vkontakte ha lanciato persino un programma a sostegno di chi pubblica sulla piattaforma: fino al prossimo 10 aprile riceveranno il 100% delle entrate provenienti dalla monetizzazione. Un modo, dunque, per incentivare la produzione dei contenuti. Sul social (principalmente in lingua russa, ma la piattaforma è internazionale) molti sono i post patriottici che inneggiano a Putin.

E diversi sono anche i gruppi italiani, tra cui quelli di Forza Nuova, del “Movimento nazionale – La rete dei patrioti”, del “Gruppo il Grande inganno”.

Se Vkontakte è stato realizzato Pavel Durov (fondatore di Telegram, società con sede a Dubai), un altro social tutto russo si presenta come alternativa ai sistemi americani: è Odnoklassinki. Sviluppato da Albert Popkov nel 2006 è il secondo social del Paese.

Senza Google, invece, i russi hanno già un motore di ricerca proprio: è Yandex. Fondato a Mosca, la sede legale dell’impresa è però nei Paesi Bassi. È il quinto motore di ricerca al mondo dopo Google, Baidu, Bing e Yahoo. Nel 2017 ha introdotto Alisa, l’assistente personale intelligente. Sebbene abbia già detto che le sanzioni internazionali aprano a nuove difficoltà per l’impresa (ha annunciato il rischio default anche a causa della sospensione del suo titolo alla borsa di New York), c’è da aspettarsi come questo possa essere un motore di ricerca che potrà restare negli utenti russi del web.

E internet? Mosca da tempo sta lavorando per un distacco dalla rete, creando la RuNet, un sistema tutto suo. Un piano B (nel caso in cui lo Stato dovesse essere totalmente estromesso dalla rete internazionale) già c'è ed è quello del web made in Russia grazie a un disegno di legge che venne già approvato dalla Camera bassa, la Duma, tre anni fa.  

Ma come si possono aggirare, oggi, i blocchi russi di internet? Si può usare una Vpn, una rete virtuale e Tor, un software che permette di navigare in modo anonimo e sicuro con una rete messa a disposizione dai volontari. E la Russia, oggi, è il secondo Paese per numero di utenti Tor: il 15% di tutti quelli del mondo. Anche Twitter ha creato una sua versione per Tor. Il social, infatti, è spesso usato dai politici di tutto il pianeta per fare dichiarazioni: un modo, dunque, per dare ai russi la possibilità di ascoltare l'altra campana.

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