“NapoliCaruso”, la mostra fotografica che celebra il grande tenore e la sua passione per le canzoni napoletane

“NapoliCaruso”, la mostra fotografica che celebra il grande tenore e la sua passione per le canzoni napoletane
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Sabato 9 Ottobre 2021, 20:43

Si intitola “NapoliCaruso” la mostra realizzata dalla Fondazione Bideri per ricordare Enrico Caruso e il suo rapporto con le canzoni napoletane.

Allestita a Praiano, nella suggestiva cappella seicentesca dell’ex Congrega del Rosario, l’esposizione sarà inaugurata sabato 9 ottobre alle 19.30 con un concerto dedicato al repertorio partenopeo del grande tenore.

Protagoniste Francesca Fariello e Filly Lupo, accompagnate dal pianista Pasquale Cirillo di Napulitanata e dal chitarrista Ernesto Nobili. Condurrà l’evento Ida Di Martino.

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La mostra NapoliCaruso ripercorre la carriera di Enrico Caruso attraverso l’esposizione di immagini, documenti inediti, 78 giri e materiali d’epoca appartenenti alla Fondazione Bideri.

Rare fotografie di scena raccontano il suo debutto nel repertorio operistico, con le applaudite esibizioni nei teatri campani e nel Duomo di Maiori nel luglio 1894.

NapoliCaruso testimonia, poi, i trionfi internazionali e l’approdo a New York, dove Caruso diventò la prima star dell’allora nascente industria discografica.

La mostra dà spazio anche al Caruso abile caricaturista, come rivela l’esposizione di un ritratto a matita di Enrico De Curtis datato maggio 1921.

Il percorso narrativo di NapoliCaruso ricorda, inoltre, l’amore di Caruso per la sua terra e per la famiglia con una serie di scatti realizzati all’hotel Vittoria di Sorrento insieme alla moglie Dorothy Benjamin e la figlia Gloria. Sono immagini delle settimane precedenti la sua scomparsa, che fanno da triste contraltare a quelle dei suoi funerali a piazza del Plebiscito.

NapoliCaruso, però, è soprattutto un viaggio nelle canzoni napoletane di Caruso, i grandi classici e quelle da lui stesso composte. In mostra i dischi della Victor Talking Machine, i versi autografi di Manella Mia, firmati da Ferdinando Russo, e gli spartiti originali della Fondazione Bideri, la passione per i grandi classici come 'O sole mio e Core 'ngrato, la predilizione per due canzoni ormai dimenticate: Mamma mia che vò sapè?! e la struggente Pecchè?.

Il talento del Caruso compositore di canzoni napoletane viene alla luce, invece, grazie a quattro elaborazioni del prof. Luigi Ottaiano del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento.

I visitatori, infatti, potranno scoprire ‘Canzona a dispietto’, finora sconosciuta ai più, nonché ‘Fenesta abbandunata’ e ‘No! Nun di' ca so' stato i'!’. Infine, di ‘Tiempo antico’ viene proposta una versione davvero unica, realizzata in occasione della mostra. La più famosa delle canzoni napoletane composte da Caruso, infatti, può essere ascoltata via smartphone in un nuovo arrangiamento che combina la sua voce originale e l’accompagnamento strumentale degli allievi del Conservatorio di Benevento.

«NapoliCaruso ricorda un interprete straordinario, ma è soprattutto un'iniziativa pensata per restituire alla fruizione contemporanea una memoria musicale finita nel dimenticatoio», ha dichiarato Ferdinando Bideri, presidente della Fondazone Bideri. 

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