“I libri di Francesca”, dalla cassa integrazione (durante il lockdown) a terza bookstagrammer d'Italia: «Quel bisogno di evasione»

La storia di Francesca Innocenti: «Sono quella persona di cui ti fidi che ti consiglia i libri, ma sui social»

I libri di Francesca , dalla cassa integrazione (durante il lockdown) a terza bookstagrammer d'Italia: «Quel bisogno di evasione»
di Alessio Esposito
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Mercoledì 19 Ottobre 2022, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 14:38

Il suo nome è Francesca Innocenti, vive a Milano, ha una figlia e lavora per un'importante multinazionale. Segni particolari? È la terza bookstagrammer d'Italia. Tutto è cominciato nel 2020, nel bel mezzo del lockdown: l'azienda mette Francesca in cassa integrazione e lei decide di affrontare quel momento di difficoltà dedicandosi alla sua più grande passione, i libri. Nasce così la pagina Instagram “I libri di Francesca”, un profilo in grado di abbinare brillantemente letteratura e fotografia, che oggi conta più di 53mila follower.

L'obiettivo di Francesca, almeno inizialmente, è quello di consigliare libri che possano aiutare i lettori ad «evadere», a fuggire con la fantasia da una realtà opprimente come quella del lockdown. L'idea funziona e intorno a lei nasce un'attivissima community, pronta ogni giorno a chiedere suggerimenti, scambiare pareri e condividere le proprie sensazioni. «Nel mondo dei libri conta molto il passaparola – ci spiega Francesca –, ci sono pochi lettori, ma tanto appassionati, che cercano continuamente di scoprire nuovi titoli. Io sono quella persona di cui ti fidi che ti consiglia i libri, ma sui social».

Come è nata l'idea di creare la pagina “I libri di Francesca?”

«Durante il lockdown del 2020 l'azienda per cui lavoro mi ha messo in cassa integrazione.

Mi sono ritrovata in una situazione emotivamente impegnativa e con molto tempo a disposizione. Così ho cominciato a leggere libri di evasione, che mi permettessero di fuggire da quella situazione. Ho aperto la pagina per commentare quei libri, trovando grande riscontro da parte di persone che soffrivano come me e cercavano spunti per “evadere”. Si è creata una community di appassionati, spesso sono loro a suggerirmi libri da leggere».

Da dove viene la tua passione per la lettura?

«Il mio papà faceva il giornalista. Da bambina mi portava in una libreria di Milano, che oggi non c'è più, e mi permetteva di scegliere il libro che avrei letto durante la settimana. Diciamo che è una passione di famiglia».

Guardando la tua pagina, un altro elemento molto forte è quello della fotografia.

«Sì, mi piace unire libri e foto. Cerco di mettere nell'immagine qualcosa che richiami il libro. Ed è importante farlo: Instagram è un social visivo».

Con la cultura si mangia?

«Per me è una passione, non ci guadagno. Volendo si può, ma io in questo momento lavoro per una multinazionale. Sono anche diventata mamma, trovo il tempo per fare tutto. Ho avuto delle offerte, ma le ho rifiutate. E non mi piacerebbe scrivere un libro, non penso di averne il talento, sono solo una lettrice. I social rappresentano però una grande possibilità per l'editoria: nel mondo dei lettori il passaparola ha sempre funzionato».

Un consiglio per i nostri lettori?

«A me piace molto Ken Follett, ho appena finito la “Trilogia del Secolo” (“La caduta dei giganti”, “L'inverno del mondo” e “I giorni dell'eternità”, ndr). Adoro i romanzi storici».

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