Egitto, riaffiora il Tempio del Sole di 4500 anni fa. «Uno dei sei edifici voluti dai faraoni»

crediti: Università degli Studi di Napoli L'Orientale e Accademia polacca delle Scienze
di Laura Larcan
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Domenica 21 Novembre 2021, 13:05 - Ultimo aggiornamento: 14:07

Dai fasti della quinta dnastia dei faraoni ad oggi. Sono passati oltre 4500 anni e i resti di uno dei sei leggendari “Templi del Sole” perduti nell'oblio del tempo, stanno riaffiorando dagli strati di terra e sabbia. L’Egitto continua a regalare sorprese. E stavolta c’è anche la firma italiana nell’impresa archeologica che sta catapultando il sito di Abu Ghurab, a circa venti chilometri a sud del Cairo, all’attenzione mediatica.

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Come racconta la CNN, infatti, la missione guidata da Massimiliano Nuzzolo, assistente professore di Egittologia presso l’Istituto per le culture mediterranee e orientali dell’Accademia polacca delle Scienze a Varsavia insieme all‘Università di Napoli l’Orientale, avrebbe scoperto quello che credono essere uno dei “Templi del Sole” perduti in Egitto, risalente alla metà III millennio a.C. Nel dettaglio, sono stati identificate grandi basi di colonne a disegnare il portico di una sala d’ingresso in pietra calcarea, oltre a sigilli incisi con i nomi di re, dozzine di boccali di birra intatti.

La scoperta è apparsa anche nello speciale “Lost Treasures of Egypt” del National Geographic channel.

Come spiega lo Smithsonian Magazine, le fonti antiche riportano che i faraoni della quinta dinastia egizia costruirono sei Templi del Sole. «A differenza delle piramidi, che gli antichi egizi credevano assicurassero la posizione di un re come dio nell’aldilà, i Templi del Sole stabilivano i governanti come dei mentre erano ancora in vita». I Templi del Sole sono caratteristici della quinta dinastia, dunque, ed eretti per sei dei sette faraoni dell’epoca: questi edifici legavano i re al dio Sole Re, o Ra. Come per le piramidi, queste strutture avevano i propri terreni agricoli e personale, e ricevevano donazioni nei giorni di festa. I resti di questo tempio si trovano, attenzione, sotto le strutture di un altro insediamento più recente.

IL FARAONE PERDUTO

Bisogna fare un passo indietro nel tempo per capire lo scenario dello scavo. Risale al 1898, la prima scoperta, in questo sito, del cosiddetto tempio del sole di Nyuserra, noto anche come Neuserre o Nyuserre, un edificio in pietra, dedicato cioè al sesto re della V dinastia, che governò l’Egitto tra il 2400 e il 2370 a.C. Ora le scoperte fatte durante l’ultima missione suggeriscono che sia stato costruito sui resti di un altro tempio del sole. «Ora i nostri ritrovamenti dimostrano che questo era un edificio completamente diverso, eretto prima di Nyuserra», ha spiegato Nuzzolo alla CNN. Non a caso, i sigilli incisi ritrovati riportano i nomi dei re che governarono prima di Nyuserra, che un tempo erano usati come tappi di vasetti.

Trovati anche dozzine di barattoli di birra intatti: alcuni dei vasi sono pieni di fango rituale, che è stato utilizzato solo in specifici rituali religiosi. «La ceramica è stata datata alla metà del 25esimo secolo a.C., una o due generazioni prima che Nyuserra vivesse». Il precedente monumento (in mattoni di fango) doveva essere di dimensioni impressionanti, nonostante questo Nyuserra lo distrusse per costruire il suo personale tempio del sole. «Il fatto che ci sia un ingresso così enorme e monumentale indicherebbe un nuovo edificio» ha sottolineato Nuzzolo al Telegraph.

«Fonti storiche suggeriscono che in totale furono costruiti sei templi del sole, ma solo due erano stati precedentemente portati alla luce - ha detto Nuzzolo alla CNN - Da queste fonti sappiamo che i templi del sole sono stati tutti costruiti intorno ad Abu Gharab». L’obiettivo ora è scoprire l’autore: quale re sia stato il responsabile della costruzione del tempio del Sole. Lo studio della ceramica, in particolare, consentirà di scoprire di più su come vivevano le persone all’epoca, compreso ciò che mangiavano e ciò in cui credevano.

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