Si spacciano per consumati Don Giovanni o romantiche ragazze della porta accanto, nascondendosi dietro profili finti con foto accattivanti recuperate in qualche angolo del web. Spesso studiano interessi e abitudini della vittima per poi lanciarsi in un corteggiamento spietato, con un unico scopo: ripulirne il conto in banca. Spopolano le app di incontri online: da Tinder a OkCupid passando per Bumble fino ad arrivare a Facebook Dating, l'offerta è diventata infinita e con essa è aumentato a dismisura anche il numero di utenti che si affidano al web per trovare il partner della vita. Ma i rapporti pubblicati dalla Federal Trade Commission, l'agenzia americana a tutela dei consumatori, dimostrano come quelle stesse app stiano diventando anche terreno fertile per la criminalità: per colpa delle truffe romantiche sono stati persi infatti un totale di 1,3 miliardi di dollari, con un picco di 547 milioni nel solo 2021. Un crescendo fuori controllo riconfermato anche dall'indagine recentemente condotta dalla società di cybersecurity Kaspersky, che parla di app di incontri «tecnicamente più sicure» per quanto riguarda la privacy dei dati, ma dove le minacce di truffe e stalking sono ancora in crescita. Intanto Il truffatore di Tinder, la vera storia di Shimun Hayut e delle donne che è riuscito a raggirare sulla app di incontri più popolare al mondo, è il primo documentario Netflix a restare per 3 settimane in cima alla top 10 della piattaforma a livello globale.
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IL MODUS OPERANDI
E la sua storia esemplifica alla perfezione il modus operandi dei nuovi rubacuori digitali: con una sorta di schema Ponzi, Hayut avvicinava le vittime spacciandosi per l'erede di un impero miliardario, usciva con loro tra ogni genere di lusso (pagato con i soldi della sventurata precedente) e poi inventando storie strappalacrime per convincerle a prestargli grandi quantità di soldi, che utilizzava per conquistare la vittima successiva.
L'INNOCENZA
Il ruolo sociale delle dating app è esploso durante la pandemia, quando le app di incontri virtuali sono diventate surrogate degli incontri in presenza. Ma c'è altro in ballo, una leva che in un mondo totalmente digitale i cui meccanismi non sono immediatamente chiari spinge i meno esperti a fidarsi ciecamente di tutto ciò che avviene sul web. E le frodi sulle app di dating risultano particolarmente crudeli proprio perché giocano su quel tipo di innocenza. Lo sa bene Tho Vu, cinese di 33 anni, un lavoro stabile nel servizio clienti di una società di sicurezza, che sulle app di incontri ha perso 300.000 euro in bitcoin, cioè i risparmi di una vita. Mr. Zhao, il truffatore ancora oggi ignoto, le aveva promesso che quell'investimento sarebbe servito per sposarsi ed iniziare una vita insieme, prima di scomparire per sempre. Bitcoin e truffe online sono diventati un binomio gettonato, tanto che gli illeciti legati alle criptovalute hanno raggiunto un record di 14 miliardi di dollari nel 2021, secondo quanto riportato dal blog Chainalysis. E non stupisce quindi che ci sia una docuserie in arrivo anche su Ilya Lichtenstein e Heather Morgan, la coppia accusata di aver sottratto l'equivalente di circa 4,5 miliardi di dollari in bitcoin creando una serie di false identità per comprare oro, NFT e altri beni. Una cifra importante per una coppia che negli anni ha vissuto una vita di eccessi grazie ad un vero e proprio labirinto di transazioni in criptovalute sottratte indebitamente. Prende così il via la nuova generazione del crimine, con i millennials che abbandonano un territorio ormai troppo rischioso per spostare tutto sul web, dove truffare è diventato semplice quanto fare click. E dove una mente criminale può assumere le sembianze della perfetta anima gemella.
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