È allarme per il nuovo «Blackout challenge» - di moda su Tik Tok - che è già costato la vita a una bambina di Palermo. «I bambini sono bombardati e il rischio potenziale è molto alto, è importante essere sempre informati sulle mode del momento, loro non hanno il senso del limite. Mai da soli sul web», questo è l'appello lanciato dalla psicologa e presidente dell'Osservatorio Nazionale Adolescenza Maura Manca. Che poi ha aggiunto: «Le challenge sono delle sfide che si lanciano in rete e che attirano soprattutto i più piccoli. Spesso vengono inviate attraverso le chat o viste nelle piattaforme online. Sono ormai presenti da anni in rete e ciclicamente si rigenerano. Di Blackout challenge per esempio se ne parlava già nel 2012».
La challenge
Non si tratterebbe di una novità, anche se le sfide - come Blackout - tendono a ripetersi ciclicamente.
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La consapevolezza
Infatti, spesso gli adolescenti «non hanno ancora sviluppato la capacità di discernimento, non hanno un senso del limite e rischiano di imitare qualcosa e di non essere in grado di percepirne la reale pericolosità o di capire quando non ci si deve spingere oltre. Per questo non devono accedere ai social network da soli, nonostante poi il limite di età sia 13 anni. Per loro è divertente, fanno parte di una comunità e quando ci si diverte si abbassa il livello di percezione del pericolo». Una responsabilità, quindi, di cui devono essere consapevoli i genitori: l'appello di Mauri è infatti quello di «non sottovalutare i potenziali rischi».
Spesso infatti i genitori «pensano erroneamente - e anche ingenuamente - che al proprio figlio non possano accadere cose così terribili. Mai abbassare la guardia, bisogna essere sempre informati sulle mode del momento. Oggi i bambini sono bombardati e il rischio potenziale è molto alto. Per questo motivo vanno educati fin da bambini con dei limiti importanti nella navigazione, un monitoraggio continuo delle loro azioni e un'analisi dei contenuti, per portarli a sviluppare una consapevolezza digitale». Quanto alla sicurezza delle piattaforme, la psicologa conclude dicendo che «per una piattaforma online è impossibile riuscire a bloccare tutti i contenuti potenzialmente pericolosi, per quanto soprattutto Tik Tok sia attentissimo soprattutto ai minori», queste le parole di Maura Manca.
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