Cari ragazzi, indossate la doppia mascherina durante le lezioni. Mentre si moltiplicano a Roma e nel Lazio i contagi legati alla variante inglese, l’Associazione dei Presidi ha scritto una lettera a tutti i dirigenti scolastici: «Si raccomanda - c’è scritto - di valutare l’utilizzo per docenti e studenti della doppia mascherina, facendo riferimento alla struttura commissariale dell’emergenza, con l’obiettivo di limitare ulteriormente i rischi e assicurare le lezioni in presenza nella massima sicurezza».
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Virus in classe
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Il capo dell’AssoPresidi di Roma, Mario Rusconi, indica la via della doppia mascherina, come manovra di prevenzione. «Secondo i test in laboratorio condotti dai ricercatori dei Centers for Disease Control and Prevention - si legge nella lettera spedita ai dirigenti scolastici - utilizzare la doppia mascherina è un’abitudine che contribuisce a ridurre i rischi di trasmissione del virus. Lo studio americano ha dimostrato che, in questo modo, la trasmissibilità può essere ridotta fino al 96,5%». Da qui la raccomandazione ai presidi, perché la mettano in pratica tra studenti e prof. L’organizzazione dei dirigenti denuncia poi «la scarsa qualità di alcune forniture di DPI (dispositivi di protezione individuale) messe a disposizione dalla struttura commissariale dell’emergenza. In alcuni casi gli stessi genitori hanno dovuto comprare il materiale di protezione», dato che le mascherine spedite dall’ufficio di Arcuri erano state giudicate scadenti. Ecco allora l’indicazione della doppia mascherina, per mettere un freno «ai casi di variante inglese registrati a Roma, anche in ambienti scolastici».
Gli esperti
Secondo Luigi Toma, infettivologo dell’Ifo Regina Elena, la doppia mascherina «può rafforzare la protezione. Quella di tipo Ffp2 fondamentalmente mi protegge ma tutela meno chi mi è vicino, mentre per quella chirurgica vale il contrario. Per una massima protezione, soprattutto dove ci sono molte persone, è utile allora indossare la Ffp2 a contatto con la bocca e il naso, con la chirurgica sopra». Sul tema gli esperti si dividono. Per Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive, «è vero che la variante inglese ha mostrato una maggiore capacità di trasmissione, ma di norma anche la singola mascherina in classe può essere sufficiente, quando il contatto è parzialmente ravvicinato tra studenti e professori. L’importante è che la mascherina sia indossata correttamente e che si mantenga la distanza tra i banchi».
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