Università Luiss, inaugurato anno accademico con Lectio Magistralis di Ngozi Okonjo-Iweala (direttrice generale WTO)

L'Università a conferito alla direttrice anche un Dottorato di Ricerca honoris causa

Università Luiss, inaugurato anno accademico con Lectio Magistralis di Ngozi Okonjo-Iweala, direttrice generale WTO
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Venerdì 29 Ottobre 2021, 17:18 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 02:10

Alla cerimonia di inaugurazione Luiss del nuovo anno accademico 2021-2022 con la Lectio Magistralis di Ngozi Okonjo-Iweala, Direttrice generale WTO- World Trade Organization e il conferimento da parte dell'Università del Dottorato di ricerca Honoris Causa in Politics.

La dichiarazione di Ngozi Okonjo-Iweala

«Le sfide globali presentano opportunità e per coglierle appieno oggi abbiamo bisogno di un sistema commerciale multilaterale, aperto, inclusivo, sostenibile, a tutela dei beni comuni, partendo dalla salute pubblica fino al clima e agli oceani, disegnando nuove catene del valore, per combattere la pandemia e ridurre le disuguaglianze», ha spiegato la Direttrice generale del WTO- World Trade Organization.

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Sono queste le traiettorie descritte da Ngozi Okonjo-Iweala all’Università Luiss Guido Carli, in occasione della Cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022, che si è tenuta oggi, venerdì 29 ottobre nell’Aula Magna del Campus di Viale Pola. Nella sua Lectio magistralis dal titolo “Serving the Global Commons: the role of trade in post covid recovery and pre-pandemic preparedness” la Direttrice dell’Organizzazione Mondiale del Commercio ha invitato a prendere maggiore consapevolezza del ruolo che persone e organizzazioni internazionali sono chiamate a svolgere, anche per garantire un accesso più equo ai vaccini e alle cure mediche ai paesi in via di sviluppo, e maggiori risorse per il progresso globale, in questa fase di ricostruzione e ripresa post-pandemica.

Il conferimento del Dottorato di ricerca

La Luiss ha conferito il Dottorato di ricerca Honoris Causa in Politics a Ngozi Okonjo-Iweala, prima donna africana alla guida del WTO, perché rappresenta per le ragazze e i ragazzi un esempio di talento individuale, di merito e visione a cui ispirarsi, in particolare per tutti coloro che studiano per essere protagonisti nel mondo delle relazioni internazionali.

«È proprio su questi valori che la Luiss fonda la sua missione di Ateneo aperto, connesso e inclusivo per formare una generazione di giovani responsabili e cosmopoliti, grazie a nuovi modelli di apprendimento ed un uso efficace delle nuove tecnologie.

Una Università nella quale studentesse e studenti sono spinti a porsi domande, a cambiare punti di osservazione della realtà, grazie al lavoro straordinario di un corpo docente di 1.449 tra professoresse e professori, provenienti da 15 nazionalità diverse. Un Ateneo che vuole alimentare la mobilità sociale, attrarre talenti internazionali e sviluppare progetti innovativi» ha ricordato il Direttore Generale Giovanni Lo Storto nella sua relazione di apertura.

L'intervento del Rettore

Il Rettore Andrea Prencipe nel suo intervento ha affermato che: «La pandemia ci ha consentito di apprezzare limiti e potenzialità del digitale. Da qui la strategia di integrare le tecnologie per “aumentare” l’esperienza educativa della Luiss, con il debutto, previsto per il 2022/23 di due lauree magistrali in modalità on-live, completamente digitali rivolte a studenti internazionali. La nostra missione, infatti, riconosce il valore universale dell’educazione come motore dello sviluppo per le popolazioni mondiali». E, concludendo, il Rettore dell’Ateneo ha ringraziato della sua presenza Ngozi Okonjo-Iweala, che «ha dimostrato, nel corso della sua carriera straordinaria una forte dedizione al tema della formazione, realizzando, tra i tanti progetti, anche l’International Finance Facility for Education, uno strumento finanziario per l’educazione mondiale dei più piccoli, mirato in particolare ai paesi a basso e medio reddito».

I risultati della Luiss

La Luiss durante questo anno post pandemico ha registrato un nuovo record nelle domande di ammissione con un incremento del 23% per i corsi di laurea Triennali e a Ciclo Unico rispetto all’anno precedente (con +35% delle applications dagli studenti stranieri), e del 10% per i Corsi di laurea Magistrali.

L’Ateneo continua la sua crescita nell’ambito dello studio, della ricerca e dell’acquisizione di competenze consolidandosi sempre più come un punto di riferimento per una comunità vasta e connessa con il mondo del lavoro. Infatti, il tasso di occupazione dei laureati ad un anno dal conseguimento del titolo si conferma del 94%, con picchi del 97% per il Dipartimento di Economia e Finanza.

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Luiss, Università internazionale

Continua inoltre il rafforzamento internazionale della Luiss con una popolazione studentesca che conta 85 nazionalità, aperta a giovani accademici e in costante ascesa nei ranking internazionali. Parallelamente, l’Università continua a consolidare la sua rete di rapporti con oltre 310 Università Partner in 64 Paesi e 55 programmi di doppia laurea e partnership strutturate, coinvolgendo in mobilità oltre confine circa 1.400 studenti ogni anno. Ma non solo, perché è crescente l’attenzione al merito e alle borse di studio, con progetti di inclusione e formazione in Italia e per i giovani provenienti da aree svantaggiate del continente africano e di zone di guerra.

«Internazionalizzazione, Interdisciplinarità, Innovazione: sono le tre “I” del nostro modello formativo, direttrici su cui orientiamo la nostra visione strategica. A queste ne aggiungiamo una quarta, quella di “Inclusione” che vuol dire aprirsi all’altro, al diverso, al nuovo» ha dichiarato il Presidente dell’Università Vincenzo Boccia, proseguendo: «Oggi, per contribuire alla ripresa, allo sviluppo e alla crescita economica dell’Italia, Luiss si candida ad essere un hub di formazione tra Europa, Mediterraneo e Africa, costruendo, attraverso l’investimento in progetti educativi multiculturali e transnazionali, un ponte di opportunità tra Paesi che - anche grazie al digitale - prepari i ceti responsabili del futuro e apra a una nuova diplomazia della cultura».

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