Ragazzo suicida a Roma: indagato il professore. I compagni del 17enne: «Luca è stato umiliato»

Ragazzo suicida a Roma: indagato il professore. I compagni del 17enne: «Luca è stato umiliato»
di Valentina Errante
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Venerdì 5 Febbraio 2021, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 00:11

«Con i suoi fogli inutili alla lavagna si è esibito in una prova nella quale sarebbe rimasto fulminato e schiantato da chiunque avesse almeno cinque anni di età». La lunga nota, scritta dal professore di matematica e letta ad alta voce mentre Luca scappava dall’aula, disperato, era arrivata alla fine di un’interrogazione non programmata. Era andata male, le domande incalzanti lo avevano confuso. Quell’alunno del quarto anno (17 anni) era un “Dsa”, cioè un allievo con disturbi specifici dell’apprendimento e, secondo, la disposizioni previste dalla legge, avrebbe dovuto avere un piano di studi personalizzato e interrogazioni programmate. Invece non era la prima volta che accadeva il contrario: Luca veniva chiamato all’improvviso e umiliato. 


L’INCUBO
E quell’insegnante che ridicolizzava la sua fragilità era diventato un incubo.

Una situazione precipitata in un giorno di luglio di due anni fa, all’indomani degli scrutini, quando, nel garage di casa, il ragazzo ha deciso di farla finita, stringendosi una corda intorno al collo. I tentativi della mamma di trovare un dialogo con la scuola erano stati vani.

Adesso il professore è indagato per istigazione al suicidio. La nota è agli atti dell’inchiesta del pm Stefano Pizza, che ha delegato la polizia a sentire come testimoni i ragazzi della classe. Tutti hanno confermato: Luca era stremato. Il docente, che continua a insegnare nello stesso istituto, sarà interrogato nei prossimi giorni. 


Ma intanto la scuola di via delle Sette Chiese era finita al centro di un’interrogazione parlamentare del deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli. Due mesi dopo i fatti, il parlamentare aveva sollecitato il ministero a intervenire. Non c’erano state risposte, ma da viale Trastevere è partita un’ispezione alla scuola, che non ha contattato la famiglia del ragazzo neppure dopo la tragedia. Dopo l’atto parlamentare, invece, è stato il Quirinale a dare un segnale di sostegno ai genitori. Con una lettera di cordoglio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un documento privato che è stato di grande conforto. 


LA NOTA
«In modo presuntuoso (con i suoi fogli inutili alla lavagna), in maniera arrogante, facendo perdere un tempo da denuncia all’autorità, dopo essersi esibito in una prova disperatamente deficitaria - nella quale sarebbe rimasto fulminato e schiantato da chiunque avesse almeno 5 anni di età, rivendicando una mia presunta ironia nei suoi confronti, si allontana dall’aula sbattendomi violentemente la porta in faccia (mi stavo avvicinando per farlo ragionare) ritenendo di sé qualcosa che, visto l’accaduto, è molto difficile da giustificare con buonsenso e razionalità».

La nota il professore l’ha anche scritta sul registro elettronico, perché la famiglia di Luca sapesse cosa stava accadendo. E a poco è servito che i genitori si allarmassero e cercassero di trovare una sponda nella docente o nella direzione. I messaggi sarebbero rimasti senza risposta. 


L’INTERROGAZIONE


A settembre 2019 arriva l’interrogazione parlamentare di Rampelli al ministro dell’Istruzione: «Un programma radiofonico - sottolineava il deputato - ha richiamato l’attenzione sulla tragica morte di un diciassettenne, studente al quarto anno dell’istituto di istruzione superiore di via Delle Sette Chiese, che presentava un Dsa regolarmente certificato. Il ragazzo si sarebbe tolto la vita dopo un’umiliazione subita dall’insegnante». 


Rampelli accusava: «L’istituto in questione enfatizza di avere ricevuto l’attestato “Dislessia amica” perché i docenti hanno frequentato i corsi di formazione dell’Aid, ente accreditato dal ministero». Stigmatizzato il fatto che la mamma del ragazzo avesse «più volte richiamato l’attenzione degli organi direttivi dell’istituto sulla gravità dei fatti in questione senza che tuttavia conseguisse alcuna reale attenzione». 
 

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