Studenti disabili, mancano aule e prof: corsa all'assunzione di 20mila docenti

I docenti di supporto sono pochi e spesso senza specializzazione

Studenti disabili, mancano aule e prof: corsa all'assunzione di 20mila docenti
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 17 Maggio 2023, 06:45 - Ultimo aggiornamento: 07:46

Studenti disabili che restano fuori dalle scuole pubbliche perché non ci sono spazi e docenti di sostegno per accoglierli e famiglie che non sanno più a chi rivolgersi: una triste quotidianità che sta diventando insopportabile, con il sostegno al 50% precario e senza specializzazione. Il ministero dell'Istruzione e del Merito punta a 20mila nuove assunzioni, già a partire da settembre prossimo.

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La storia che arriva da Roma, dei 4 studenti di terza media con disabilità cognitive rimasti senza iscrizione per il prossimo anno perché gli istituti superiori hanno troppi alunni disabili e poche classi da attivare, ha sollevato un problema che mette a dura prova le scuole: il sostegno che, puntualmente, deve fare i conti con il personale che manca e un precariato che rende impossibile la continuità didattica e l'assistenza agli alunni che ne hanno bisogno.

I 4 ragazzi della Capitale, infatti, sono stati costretti a iscriversi in istituti diversi da quelli che avrebbero scelto, solo perché lì c'è un buco libero e un banco che può ospitarli, a spostarsi in una scuola privata se non addirittura a chiedere la bocciatura in terza media, così da non dover frequentare un istituto troppo lontano o comunque non adatto alle loro competenze.

I NUMERI

Quest'anno in cattedra ci sono 684.600 posti comuni, vale a dire assegnati sulle diverse materie, dalla scuola elementare alle superiori, e 186.205 posti di sostegno, sui diversi ordini di studio. All'inizio dell'anno scolastico 69.035 posti di sostegno erano in deroga. Con un precariato pari al 50%: ad oggi, infatti, secondo i dati forniti dal sindacato Anief, la metà dei docenti sul sostegno sono precari quindi hanno contratti a tempo di varia durata e con classi di volta in volta diverse. Vuol dire che il singolo studente vede cambiare docente di anno in anno. Anzi, durante lo stesso anno scolastico, il volto dell'insegnante, che in teoria dovrebbe rappresentare un riferimento per lui, può cambiare anche 4 o 5 volte. Non solo, molto spesso il docente di sostegno (circa 80 mila casi) non è specializzato per quel ruolo tanto delicato. Gli uffici scolastici regionali, infatti, ogni anno sono costretti a convocare docenti di altre materie per proporre loro una cattedra sul sostegno e così un professore di arte o di latino viene prestato ad affiancare un ragazzo disabile senza averne le competenze certificate.

LE MOSSE

È necessario correre ai ripari. Il ministro all'Istruzione Giuseppe Valditara, che sulla vicenda di Roma ha inviato gli ispettori, ha annunciato un'immissione di insegnanti di sostegno nei prossimi due anni, all'interno di un piano generale: «Arriveremo a un totale di circa 100 mila assunzioni e quasi 20 mila sui posti di sostegno, quindi con un'attenzione particolare per gli studenti che hanno una disabilità». I 19.472 docenti di sostegno verranno convocati con due canali diversi: 17.126 con la procedura speciale di assunzione dalle graduatorie provinciali per le supplenze e 2.347 con scorrimento di altre graduatorie come quelle da precedenti concorsi.

CALO COSTANTE

Prima dell'avvio dell'anno scolastico in corso, il ministero dell'istruzione ha reso noti «i principali dati relativi agli alunni con disabilità» da cui emerge che il rapporto tra il numero degli alunni con disabilità e i posti per il sostegno, dall'anno scolastico 2009/2010 è andato in progressiva decrescita. L'ammontare dei docenti per il sostegno, in percentuale rispetto al numero complessivo dei docenti, è passato dall'8,6% del 2001/2002 al 20,3% del 2020/2021 ma con notevoli differenze a livello territoriale. A farne le spese sono le regioni del Sud: la presenza dei docenti di sostegno sul totale degli insegnanti è al 18,3% nel Nord Ovest, al 23,9% del Nord Est, al 22,9% nelle regioni del Centro e al 15,9% nel Mezzogiorno.
Se invece si leggono i dati, osservando i diversi gradi di istruzione, la percentuale dei docenti per il sostegno sul totale dei docenti è pari al 19,2% nella scuola dell'infanzia, al 22,4% nella scuola primaria, al 22,3% nella scuola secondaria di I grado e al 15,1% nella scuola secondaria di II grado.
 

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