Scuole e coronavirus, ipotesi promozione per tutti: a settembre corsi di recupero potenziati

Scuole e coronavirus, ipotesi promozione per tutti: a settembre corsi di recupero potenziati
di Lorena Loiacono
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Giovedì 2 Aprile 2020, 07:13 - Ultimo aggiornamento: 14:04

ROMA Tornare in classe a maggio, sempre che il Covid-19 lo permetta, per poi riprendere la didattica e concludere l'anno con gli esami di terza media e di maturità. Oppure dover aspettare ancora e, quindi, aver bisogno di un piano B che consenta ai ragazzi dell'ultimo anno di svolgere l'esame di Stato. Mentre la ministra Azzolina, che si è sempre detta contraria al 6 politico, ieri, nell'incontro con i sindacati, ha accennato alla necessità di «recuperare un po' di tempo di scuola»: è quindi possibile, secondo alcune indiscrezioni, tutte da confermare, che si promuova tutti nonostante i debiti in una o più materie e che vi sia poi una stagione di recuperi e verifiche all'inizio del nuovo anno scolastico.

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Domani i nodi cruciali della scuola arriveranno in Cdm da cui potrebbe uscire un provvedimento ad hoc. Il ministero dell'istruzione sta studiando tutti gli scenari possibili, regolando la programmazione in base alle indicazioni che arriveranno dal monitoraggio del comitato scientifico. Potrebbero infatti rendersi necessari nuovi rinvii sull'apertura degli istituti tra fine aprile e inizio del mese di maggio e, per recuperare il tempo scuola perduto, il ministero sta valutando la possibilità di avviare corsi specifici a settembre. Ma ora la precedenza viene data allo studio delle prime indicazioni per l'avvio della macchina organizzativa della maturità. La riforma della maturità parte innanzitutto dalla commissione d'esame interna.

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In base alla data di effettivo rientro in classe, inoltre, si deciderà anche che tipo di esame dovranno svolgere i maturandi. Vale a dire che, qualora si potesse rientrare tra i banchi a maggio, l'esame si potrebbe svolgere alla vecchia maniera ma con il secondo scritto facilitato, se non addirittura redatto dalle singole commissioni, in linea con i programmi realmente svolti nelle classi virtuali. Se il rientro a scuola non fosse possibile, a causa di un'epidemia persistente per altre settimane, sarà necessario stravolgere le prove: resta in piedi l'ipotesi di un colloquio orale come unico incontro in presenza del candidato con la commissione, in assoluta sicurezza. Si andrebbe così ad evitare che intere classi di ragazzi si possano ritrovare insieme, nella stessa aula, nelle due giornate di scritti.
L'idea di svolgere gli scritti online, in contemporanea, sarà possibile solo con la garanzia di una rete internet efficiente per tutti e di una piattaforma a prova hackeraggio. Lo stesso vale, nell'ipotesi più estrema, che anche il colloquio orale si debba svolgere online. Le indicazioni sull'esame di Stato, in base ai diversi scenari che si potrebbero presentare, arriveranno a breve dal ministero di viale Trastevere che sta ascoltando le proposte all'interno della maggioranza e intanto la Rete degli studenti chiede chiarezza, con tanto di mobilitazione on line #nonèunoscherzo.

NIENTE SANATORIE
Resta fermo che non ci saranno sanatorie di alcun tipo: l'esame si baserà su una valutazione seria, come richiesto dalla ministra Lucia Azzolina. Ma il Miur si trova a dover sbrogliare più matasse: ieri la ministra ha incontrato virtualmente anche i sindacati, con i sottosegretari Ascani e De Cristoforo, per parlare di concorsi, mobilità e avvio del nuovo anno scolastico. Si tratta infatti di temi strettamente collegati tra loro. Senza i bandi di concorso infatti mancheranno all'appello, a settembre, decine di migliaia di docenti da assumere. Le selezioni si faranno e le assunzioni, anche se non si farà in tempo per il 1 settembre, potrebbero comunque arrivare durante l'anno scolastico. L'avvio del prossimo anno sarà caratterizzato anche dai corsi di recupero per tutti quegli studenti che verranno promossi nonostante le lacune: su questo partiranno tavoli tecnici con i sindacati per monitorare l'andamento della didattica a distanza ed eventuali criticità. Per i corsi, infatti, serviranno fondi ad hoc e la disponibilità dei docenti attualmente impegnati nelle classi virtuali.
 


 

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