Scuola, ultimo giorno tra scioperi e flash mob: la polemica sugli scrutini

Scuola, ultimo giorno tra scioperi e flash mob: la polemica sugli scrutini
di Lorena Loiacono
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Martedì 9 Giugno 2020, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 11:26

La scuola è finita ma senza festa, senza gavettoni di acqua nei cortili e senza la paura di essere bocciati. È terminato così l'anno scolastico, segnato dal Covid-19 e dalle polemiche. Con uno sciopero indetto dai sindacati, a cui l'adesione è stata decisamente bassa, e con una lunga estate davanti. Un periodo caldissimo in cui decidere e organizzare la riapertura delle classi per settembre. Proprio su questo punto verteva la protesta indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, Gilda e Snals: sciopero con i docenti offline nell'ultimo giorno di scuola, ieri, con la richiesta di fondi e risorse aggiuntive per riaprire le scuole in sicurezza sia per i docenti sia per gli studenti. L'adesione però è arrivata appena allo 0,5%.

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LA FESTA
Fuori dalle scuole invece veniva festeggiato l'ultimo giorno di lezione, con flash mob: bambini, adolescenti e tanti genitori con mascherine sul volto e cappellini in testa per il sole, da Milano a Roma fino a Napoli, distanziati l'uno dall'altro e con un solo messaggio: La scuola deve riaprire. Si sono incontrati all'aria aperta, davanti al cancello della scuola o nel parco e nella piazza vicini, per un saluto prima dell'estate e una promessa seria: quella di rivedersi a settembre, richiamando l'attenzione di chi la scuola dovrà riaprirla. Tante scuole infatti hanno visto docenti e genitori scendere in strada per richiamare l'attenzione sui lavori da svolgere negli edifici, per poter contare su nuovi spazi ma anche per sistemare vecchi problemi dalle palestre inagibili ai cortili impraticabili. Un cordone lungo chilometri da Nord a Sud, che abbracciava gli istituti e arrivava fin sotto le finestre del ministero dell'istruzione in viale Trastevere a Roma.

Ma intanto nelle scuole l'anno scolastico non è finito, in questi giorni si parte con gli scrutini finali e si portano avanti gli esami di terza media: tutto rigorosamente online. E chi ha passato gli ultimi tre mesi alle prese con la didattica a distanza, sa bene che non sarà tutto semplice. Per quanto riguarda gli scrutini, i dirigenti scolastici da tempo lanciano l'allarme sulla necessità di blindare le piattaforme online per evitare intrusioni esterne o comunque violazioni del sistema. Esattamente come è capitato durante la didattica online, con scorribande esterne, più o meno innocenti: il problema della privacy si è fatto subito sentire, con il rischio che le immagini di docenti e studenti nelle loro case potessero essere usate per azioni di cyberbullismo, e poi sono arrivate gli allarmi di vari blitz da parte di esterni alla classe addirittura con la proiezioni di filmati hot durante le videolezioni.

LE FIRME
Per evitare problemi di qualunque tipo durante gli scrutini finali, ci sono stati anche casi in cui il dirigente scolastico ha chiesto ai docenti del consiglio di classe di registrare la seduta degli scrutini: in questa situazione, in cui tutto avviene da remoto, risulta infatti più complicato prendere le firme della presenza e del verbale. L'idea degli scrutini registrati però non piace, la Gilda denuncia questa nuova prassi sottolineando che non esiste alcuna norma che preveda che il docente si debba far registrare durante gli scrutini.
Procedono sempre online anche gli esami di terza media: un solo colloquio, da remoto ma con la commissione schierata in video. I ragazzi hanno preparato un elaborato, in accordo con i professori, e avranno il tempo di esporlo per poi poter rispondere ad eventuali domande dei docenti. In 30 minuti o poco più, l'esame si fa. Secondo un sondaggio di Skuola.net, hanno già svolto l'esame 4 ragazzi su 10: per loro il colloquio è durato relativamente poco. Per il 62% si è concluso in massimo mezz'ora ma non sono mancati problemi tecnici dell'esame a distanza: il 38% ha segnalato infatti qualche disguido risolto in fretta ma 1 su 5 ha addirittura dovuto interrompere e riprendere l'orale per via dei salti di connessione.

I FURBI
E non sono mancati neanche i furbetti dell'esame: un ragazzo su due, tra quelli che hanno già svolto la prova, ha confessato di aver approfittato della distanza per avere qualche aiutino, sbirciando appunti, ricerche e suggerimenti dei parenti vicini. E tra quelli che devono ancora fare l'esame, c'è un 35% che assicura di studiare per la prova preparando anche gli aiutini su cui poter contare. L'esame di terza media, in questa modalità ristretta, potrebbe andare avanti anche fino alla fine del mese di giugno: dipende molto dalle singole scuole e da come si organizzano
Lorena Loiacono

 

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