Scuola, con gli stage in azienda più chance di trovare lavoro

Scuola, con gli stage in azienda più chance di trovare lavoro
di Lorena Loiacono
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Giovedì 31 Gennaio 2019, 07:46 - Ultimo aggiornamento: 17:33
La strada per arrivare a una occupazione è più semplice se nel curriculum di uno studente ci sono stage e alternanza scuola lavoro. A dimostralo sono i dati di uno studio elaborato dall'Associazione di Scuole AlmaDiploma e dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, sulle scelte lavorative compiute da 85mila diplomati dopo la maturità. Per l'indagine sono stati contattati oltre 47 mila diplomati del 2017, a un anno dal diploma, e 37 mila del 2015, a tre anni. Dalla ricerca emerge che quasi 7 ragazzi su 10, dopo la fine della scuola superiore, decidono di proseguire gli studi e, tra questi, uno su 4 frequenta l'università lavorando. Sia per pagarsi gli studi, probabilmente, sia per iniziare a far parte del mondo del lavoro senza aspettare la fatidica laurea. Uno su 5 preferisce invece dedicarsi esclusivamente al lavoro e poi c'è una quota pari a circa il 13% che non lavora e non studia, in attesa di trovare qualcosa di cui occuparsi. A tre anni dal diploma aumentano sia i diplomati che lavorano sia quelli che studiano e lavorano insieme. Ma qual è il punto forte dei diplomati che trovano un impiego? Aver svolto attività lavorative anche durante la formazione.

UNA SPINTA IN PIÙ
I dati rilevano infatti che le attività di alternanza scuola-lavoro e gli stage, svolti durante la scuola o nel periodo successivo al conseguimento del diploma, danno una spinta in più. E non da poco: chi ha svolto l'alternanza scuola-lavoro durante gli studi ha il 40,6% in più di probabilità di lavorare. La probabilità cresce ancora di più se lo stage viene svolto in azienda dopo il diploma, raggiungendo il 70,9%. Spesso lo stage si trasforma in un rapporto di lavoro: l'indagine rileva infatti che, ad un anno dal titolo, un ragazzo su 5 che ha svolto l'alternanza scuola-lavoro è stato richiamato dall'azienda che lo aveva ospitato prima del diploma. Primi fra tutti vengono richiamati i diplomati tecnici e professionali: quasi uno su 4.
L'alternanza scuola lavoro quindi, tanto contestata dagli studenti, potrebbe rivelarsi invece per i giovani un vero e proprio asso nella manica. Con la Buona Scuola era stato inserito l'obbligo di svolgere durante l'ultimo triennio di scuola superiore una sorta di stage all'interno di aziende private o enti pubblici: 200 ore nei licei, 400 negli istituti tecnici e professionali. L'idea che queste ore di lavoro non fossero retribuite ma considerate parte dei programmi scolastici non venne apprezzata dai sindacati né dalle associazioni studentesche.

LA NUOVA LINEA
Con il nuovo governo, la linea è in parte cambiata. Il ministro dell'Istruzione Bussetti ha eliminato l'obbligo per l'ammissione alla maturità e abbassando il tetto minimo di ore da svolgere a scuola: 180 negli istituti professionali, 150 nei tecnici e 90 nei licei. I dati di Almalaurea però, sostiene Bussetti, non smentiscono la scelta del governo: «L'alternanza è uno strumento importante per l'acquisizione di competenze trasversali che servono per inserirsi anche nel mondo del lavoro - ha commentato il ministro - ma i percorsi offerti ai ragazzi devono essere di qualità, vanno progettati bene. In passato non è stato sempre così. Per questo siamo intervenuti riducendo le ore obbligatorie: la corsa per completarle ha spesso costretto le scuole a lavorare sotto stress, a non poter garantire il meglio ai ragazzi. Ora diamo più autonomia agli istituti, ai docenti, che avranno un monte orario minimo più basso, ma potranno anche raddoppiarlo, se vorranno e se utile per i loro studenti. Le risorse ci sono: oltre al finanziamento ordinario abbiamo anche i Pon, i fondi europei».
 
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