Preparare gli studenti ad entrare nel mondo del lavoro, con una riforma degli istituti tecnici e professionali che ascolta le richieste che arrivano dal tessuto produttivo italiano. E coinvolge oltre 1,3 milioni di studenti che, una volta diplomati, potranno sentirsi pronti per iniziare a lavorare. E’ questa la grande sfida del Pnrr per contrastare la disoccupazione giovanile. Ed è uno dei punti che riguarda la scuola su cui il governo sta spingendo per promuovere le riforme entro settembre. Oltre alla riforma degli istituti tecnici e professionali ci sono anche quelle legate all’orientamento e al dimensionamento delle scuole: un tris di norme da attuare in tempi brevi, entro fine mese, per non perdere l’occasione di sfruttare fondi e mettere in campo l’innovazione necessaria.
Meloni lancia il liceo breve: come funziona e quali sono i precedenti in Italia
GLI INTERVENTI
Le novità previste per gli istituti tecnici e professionali, ad oggi, interessano un bacino di oltre 1,3 milioni di ragazzi: 845mila sono gli alunni che frequentano gli istituti tecnici e 460mila i professionali.
IL DIGITALE
La riforma del Pnrr, legata a questo tema, prevede quindi di avviare moduli di orientamento già a partire dalle medie per arrivare, in quarta e quinta superiore, ad almeno 30 ore di corso. Verrà inoltre realizzata una piattaforma digitale relativa all’offerta formativa delle università e degli Istituti tecnici superiori, post diploma, per contrastare la dispersione scolastica e la crescita dei neet, i ragazzi che non studiano e non cercano un lavoro. Nella riforma è previsto anche l’ampliamento della sperimentazione dei licei e tecnici quadriennali, con 1.000 classi in più, una per scuola, in aggiunta alle 100 classi attuali. Guardando al futuro prossimo, le classi perderanno iscritti a causa del progressivo calo demografico: sarà quindi necessario dimensionare gli istituti per rivederne l’organizzazione generale sia per quel che riguarda il personale sia per eliminare finalmente le cosiddette classi pollaio, le aule sovraffollate che, nelle grandi città, arrivano a superare i 25-27 alunni tra i banchi.
LA TEMPISTICA
Questi tre obiettivi, da realizzare entro settembre, fanno parte dei 6 obiettivi previsti dal Pnrr per l’istruzione con uno stanziamento complessivo di oltre 17 miliardi di euro e riguardano anche il potenziamento degli istituti tecnici superiori post diploma e l’innovazione digitale e formativa, tanto dei ragazzi quanto dei docenti su cui è previsto anche un intervento nel reclutamento, a questi si aggiungono l’ammodernamento, la messa in sicurezza e la riqualificazione delle sedi scolastiche anche per le attività sportive e i laboratori oltre alle nuove costruzioni a partire dagli asili nidi.