Scuola, stretta sulla maturità: stop al "tutti ammessi", ma ancora niente scritti

Scuola, stretta sulla maturità: stop al "tutti ammessi", ma ancora niente scritti
di Lorena Loiacono
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 00:42

Alla maturità solo se si viene ammessi, sembra essere questa la linea del ministero dell’Istruzione che, per l’esame di Stato di quest’anno, sta valutando la necessità di tornare ad uno sbarramento: potrà accedere all’esame solo chi arriva agli scrutini con la sufficienza. Ieri si è svolta una prima riunione interlocutoria fra la ministra, Lucia Azzolina, e i parlamentari di maggioranza delle commissioni competenti. «Dobbiamo decidere in fretta e dare certezze agli studenti e alle famiglie», ha sottolineato la ministra.

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Anche se mancano ancora 5 mesi alla fine dell’anno scolastico, gli studenti delle scuole superiori sanno bene che il tempo a disposizione non è tanto: in altri momenti, infatti, a gennaio il ministero comunicava le materie che sarebbero state oggetto delle prove.

E contestualmente partivano le simulazioni online e le prove in classe per prendere confidenza con gli scritti e l’orale.

Quest’anno invece bisogna ancora capire come si svolgerà la prova. La ministra Azzolina ha assicurato anche ai parlamentari che il protocollo uscirà a breve, entro la fine del mese. Ma l’attesa è tanta, non a caso l’incognita sulla maturità è uno dei punti principali della protesta in corso in questi giorni tra gli studenti che chiedono di sapere come devono preparasi e su quale tipo di verifica. La prima differenza con lo scorso anno sarebbe nell’ammissione: per l’anno scolastico 2019-2020, travolto dal Covid, si decise infatti di promuovere tutti nelle classi intermedie, senza debiti né bocciature, e di ammettere tutti all’esame di Stato. Una decisione che, giunta durante il secondo quadrimestre, in diversi casi fece gettare la spugna agli studenti che, da casa, hanno inevitabilmente perso di concentrazione. Senza contare che si ritrovavano alle prese con i problemi del debutto inaspettato e impreparato della didattica a distanza. 

LA SVOLTA
Un anno fa l’ammissione per tutti aveva un senso, quest’anno è diverso: gli studenti in questi giorni protestano per tornare in classe ma tanti anche per restare online, visto che ormai hanno trovato una routine che funziona e che sembra meglio del rientro tra i disagi. Quindi la didattica sta andando avanti, anche se tra tante difficoltà, e l’ammissione all’esame sarebbe un segnale di continuità. Potrebbe invece saltare, come accade nel 2020, anche la prova Invalsi da svolgere in primavera e obbligatoria per l’ammissione e le attività di alternanza scuola-lavoro: anche su questi due punti le valutazioni sono ancora in corso. Se dovesse essere confermato l’impianto dell’esame dello scorso anno salterebbero le due prove scritte, una di italiano e una con le due materie di indirizzo, per dare spazio ad un’unica prova orale e su tutte le materie. 

Un maxi colloquio che eviterebbe comunque di portare a scuola per tre giorni tutte le classi quinte. Lo scorso anno venne adottata questa misura perché gli istituti erano chiusi e durante la prova orale entrava solo uno studente per volta. La maturità del 2020 venne utilizzata anche come prova generale di quel che sarebbe dovuto accadere a settembre, per il rientro in classe: la mascherina obbligatoria e il distanziamento, infatti, prima dello scorso giugno non erano mai entrati in un’aula scolastica. Era tutto da sperimentare. Ora su questo fronte non ci dovrebbero essere problemi. Non sembra però possibile poter reinserire le prove scritte perché, di norma, sono nazionali quindi uguali per tutti, e non sarebbe giusto esaminare attraverso lo stesso testo ragazzi che hanno avuto diverse possibilità di frequentare le lezioni in classe.

Per lo stesso motivo, inoltre, anche le commissioni d’esame dovrebbero restare tutte interne: lo scorso anno la scelta di abolire la presenza di commissari esterni venne dettata sia dalla necessità di non far spostare i docenti sia dalla possibilità, dei professori interni, di sapere come e quanto potevano essere preparati i loro alunni. Quest’anno la condizione è praticamente identica. 
 

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