Scuola, niente accordo governo-Regioni su trasporti e mascherine. Le proposte: separatori sui bus e orari sfalsati

Scuola, vertice Boccia-Azzolina con le Regioni: protocollo unico per gestire i casi di Covid
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Mercoledì 26 Agosto 2020, 10:47 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 22:42

Niente accordo per ora tra governo e Regioni sul rientro a scuola in sicurezza. Dalle 11 è in corso un vertice con i governatori in videoconferenza convocato dal ministro degli Affari Regionali Boccia con i ministri Azzolina, Speranza e De Micheli. Partecipano anche il capo della Protezione Civile Borrelli e il commissario Arcuri. Tra i nodi da sciogliere un protocollo unico per la gestione di eventuali casi di Covid all'interno delle scuole e quello dei trasporti. E anche la questione mascherine in classe. Sul tema trasporti sono stati proposti pannelli separatori morbidi tra i posti a sedere sugli scuolabus in modo da aumentare la capienza in sicurezza e orari di ingresso a scuola sfalsati. Quanto alle mascherine, le Regioni propongono di prevederne l'obbligo al banco solo in caso di estrema necessità, quando cioè non sia possibile garantire la distanza di un metro tra gli alunni per carenza di spazi.
 

Scuola, il nodo mascherine: «Obbligatorie solo se non c'è distanziamento e in base a tasso di contagi»



«Nel caso si imponesse la necessità dell'utilizzo delle mascherine anche in classe per gli studenti, laddove dunque non fosse possibile il distanziamento, si potrebbe valutare l'utilizzo dei dispositivi di protezione in maniera differenziata a seconda delle situazione e dei territori, attraverso specifici parametri di riferimento che potrebbero essere variabili a seconda degli indici di contagio e di eventuai focolai», hanno proposto i governatori sull'eventuale utilizzo delle mascherine in classe. Aspetto sul quale nei prossimi giorni si pronuncerà il Comitato Tecnico Scientifico. In generale, le Regioni si dicono contrarie all'uso delle mascherine in classe laddove fosse consentito il distanziamento e che fossero utilizzate solo negli spostamenti e nei locali comuni.
 

«O c'è la distanza di un metro o c'è la mascherina, serve buon senso. Sarà molto difficile farla tenere a bambini da 6 e 10 anni, ma dobbiamo ridurre le chance che il virus circoli e la mascherina è sicuramente un ausilio importante quando i bambini sono vicini. Quando sono distanti a mio avviso se ne può fare a meno», dice intanto il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, durante la trasmissione L'aria che tira, su La7, rispondendo in merito all'uso della mascherina in classe.

«Credo che il no all'obbligo della mascherina in classe sia una posizione ampiamente condivisa dalle Regioni. Così ho sentito esprimersi tanti governatori, mi sembra poco proponibile tenere i bambini seduti con una mascherina per molte ore», ha sottolineato il governatore della Liguria Giovanni Toti. «La mascherina non è l'unico problema che abbiamo, va risolto quello della rilevazione della temperatura, come portare a scuola i ragazzi su un sistema di trasporto pubblico per il quale il Governo continua a dare regole impraticabili, così come i banchi singoli, che non sappiamo a chi sono stati ordinati».
 

Trasporti, la proposta: separatori morbidi sui bus e orari di ingresso sfalsati



In merito ai trasporti sono due le proposte emerse nel confronto tra la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli e i rappresentanti delle Regioni per il trasporto pubblico locale in vista della riapertura delle scuole: l'adozione a bordo dei mezzi di separatori morbidi coerenti con le prescrizioni di sicurezza e la differenziazione degli orari di apertura e di chiusura delle scuole, che permetterà di diluire nel tempo i flussi di accesso.

La Commissione Trasporti delle Regioni avrebbe chiesto al governo di valutare il «principio del gruppo abituale esteso ai componenti della stessa classe per derogare al metro di distanziamento per il raggruppamento di ragazzi che viaggiano insieme
». La proposta che potrebbe essere passata al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico che dovrebbe riunirsi nel pomeriggio.

Tra le proposte spiegate dalla Ministra Paola De Micheli, durante la riunione in videoconferenza con le Regioni, per l'incremento della capienza in condizioni di sicurezza sui mezzi in vista della riapertura delle scuole ci sono anche: una definizione più ampia del concetto dei congiunti, estesa anche a compagni di classe e di lavoro, e dei tempi di permanenza a bordo per derogare al distanziamento di un metro; la certificazione dei sistemi di aerazione e filtraggio dei mezzi; l'obbligo di mascherina chirurgica e la differenziazione degli orari per diluire i flussi di passeggeri. 


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Pressato dal Pd Giuseppe Conte, che ha rispolverato per la ripartenza dell’anno scolastico la cabina di regia usata nella Fase 1 dell’emergenza Covid commissariando di fatto la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina, è determinato a evitare che le lezioni riprendano per poi essere subito bloccate a colpi di ordinanze regionali. «La scuola riapre e andrà tenuta aperta, stabiliremo una linea unica e condivisa per affrontare gli eventuali contagi», è la posizione del governo.

Da venerdì prossimo distribuiti i banchi nuovi. La distribuzione dei banchi alle scuole inizierà da venerdì, ha detto, a quanto si apprende, il commissario straordinario Domenico Arcuri durante la riunione fra le Regioni e i ministri degli Affari regionali Francesco Boccia, della Salute Roberto Speranza, dei Trasporti Paola De Micheli, dell'Istruzione Lucia Azzolina. Da oggi poi, ha detto Arcuri, comincia la distribuzione delle mascherine e del gel igienizzante.

Azzolina: più 70mila tra prof e Ata
«Grazie alle risorse stanziate per l'emergenza ci saranno oltre 70mila unità di organico in più per la ripartenza tra docenti e Ata», ha ricordarto Azzolina durante il vertice con le Regioni.

Boccia, coordinamento permanente tra Regioni ed Enti locali. «Abbiamo il dovere di dare a famiglie e scuole la garanzia di ricominciare nella massima sicurezza. Per questo motivo il coordinamento con Regioni e enti locali sarà un coordinamento convocato in maniera permanente fino all'avvio dell'anno scolastico per intervenire in tempo reale se dovesse presentarsi qualsiasi necessità». Così, a quanto si apprende da fonti regionali, il ministro Francesco Boccia al vertice sulla scuola. Boccia ha definito il documento elaborato dall'Iss «serio» su come gestire casi di contagio nelle scuole o tra le famiglie di studenti e personale della scuola e ha proposto ai Presidenti di Regione e agli enti locali di adottare formalmente in Conferenza Unificata il documento Iss «con eventuali integrazioni o suggerimenti operativi per le attività delle asl sui territori». «L'obiettivo dev'essere ottenere un documento condiviso da applicare su tutti dalla Valle D'Aosta alla Sicilia», ha aggiunto.

Speranza: documento Iss su gestione contagi è strutturato. Il documento dell'Iss sulla gestione di eventuali casi Covid nelle scuole è «robusto e strutturato» e vale come «protocollo condiviso da adottare in tutto il paese» anche se resta «un testo aperto che potrà essere arricchito con il passare dei giorni, un vademecum per l'apertura delle scuole che può essere sempre aggiornato con l'esperienza sul campo». Così il ministro della Salute Roberto Speranza, a quanto si apprende da fonti regionali, durante la videconferenza tra governo e regioni. 

Bonetti: vertice non è fallito, c'è dialogo. «Non si tratta di un fallimento, ma di un dialogo proprio perchè va costruito un percorso che ha più soggetti responsabili coinvolti sia a livello del Governo, sia al livello delle Regioni. Poi non dimentichiamo che ci sarà il livello comunale, i sindaci, i dirigenti scolastici che sono pienamente impegnati, C'è tutto un sistema oggi che deve trovare soluzioni coordinate e che permettano di dare la risposta alle famiglie agli studenti». Lo ha detto il ministro della Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti intervenendo a Tgcom24 rispondendo ad una domanda sull'esito dell'incontro tra Regioni e Governo.

«L'ennesima riunione con il Governo, a pochi giorni dall'inizio della scuola, si è conclusa con un nulla di fatto: nessuna decisione sull'uso o meno delle mascherine in aula né sulle modalità di rientro così come sul trasporto pubblico locale», ha scritto Giovanni Toti. «È impensabile far tornare le persone al lavoro e a scuola con le regole ventilate in questi giorni dal Governo per il trasporto pubblico locale. Dobbiamo fare i conti con i mezzi che abbiamo e, per garantire che tutti possano arrivare a destinazione nei tempi previsti, è indispensabile che non ci siano regole che risulterebbero totalmente inapplicabili».

«Abbiamo chiesto che ci sia certezza dei tempi e un'accelerazione per sbloccare la seconda tranche di risorse per l'organico aggiuntivo. Diventa necessario averla in tempi brevi perché i dirigenti di scolastici hanno bisogno di sapere su quale rafforzamento di organico si può contare. La ministra si è dimostrata disponibile, spero che alla fine della settimana si potranno avere tutte le risorse per contrattualizzare docenti e personale non docente». Così Cristina Grieco, referente Scuola della Conferenza delle Regioni.

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