Scuola, graduatorie caos: contratti annullati ai prof. Cambierà il 10% delle cattedre

Ira dei presidi: «Mai visto». Errori nel Lazio e in altre regioni. La protesta dei sindacati: procedure sbagliate

Scuola, graduatorie caos: contratti annullati ai prof. Cambierà il 10% delle cattedre
di Lorena Loiacono
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Domenica 25 Settembre 2022, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 11:07

 Calendario alla mano, i conti a scuola non tornano. Accade infatti che, per un insegnante, il contratto di lavoro annuale duri molto meno: solo due settimane. Come è possibile? Gli errori nelle graduatorie dei precari devono essere corretti e la cattedra, appena ottenuta, salta. È quanto sta accadendo negli istituti scolastici del Lazio e di altre regioni italiane con le convocazioni dei supplenti ma, oltre al danno, c’è anche la beffa visto che da un lato ci sono i precari che, in attesa di un incarico, una volta firmato se lo vedono negare, e dall’altra ci sono tutti gli studenti che ora si vedranno cambiare l’insegnante in cattedra.

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Un giro di valzer ancora più intollerabile nel caso dei docenti di sostegno, che in classe hanno un ruolo decisamente delicato nel garantire la continuità didattica al fianco degli studenti.  Dall’ufficio scolastico regionale è arrivata infatti, venerdì sera, una nota in cui è previsto il cambio in corsa dei docenti di sostegno.

A causa di errori nelle graduatorie provinciali dei supplenti, le Gps a procedura informatizzata, i docenti freschi di nomina devono andar via ed essere sostituiti da chi ha il punteggio corretto. Chi perde la cattedra appena ottenuta andrà in un’altra scuola, nel migliore dei casi, ma potrebbe anche non avere nuovi incarichi. 


«SCONCERTO ASSOLUTO»
«Il mondo dei dirigenti di Roma e Provincia è in agitazione - spiega Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio - per gli errori di assegnazione riguardo alle graduatorie. C’è sconcerto assoluto da parte di tutti i dirigenti che ora si trovano a chiudere dei contratti dopo due settimane, quando invece si trattava di contratti annuali, e dover fare contratti nuovi, oltre al cambio di docenti per gli alunni di sostegno». Non solo, la nota è uscita venerdì sera e la presa di servizio, ormai, è prevista per domani. Vale a dire in una giornata difficile visto che la maggior parte delle scuole sono chiuse in quanto sede di seggio elettorale. Ci sarà lo spoglio e le dovute operazioni di pulizia in corso. «È la prima volta che succede una cosa del genere - continua Costarelli, preside del liceo Newton di Roma - nonostante si continui a dire che va tutto bene, ci sono invece insegnanti che dopo poco più di una decina di giorni, con contratto annuale, vengono sollevati, chiuso il contratto e riaperto su supplenza annuale. Questo non è davvero mai successo. Siamo senza parole». A bloccare il buon funzionamento della macchina organizzativa, nonostante le procedure siano partite in anticipo rispetto agli anni passati, sono i grandi numeri con cui ha a che fare una realtà come quella di Roma e provincia: l’ufficio scolastico regionale fa sapere infatti che ci sono state 370mila domande di supplenza e sono quasi diecimila quelle assegnate, di cui 2.500 solo sul sostegno. 


UN DOCENTE SU DIECI
L’ex provveditorato spiega che il cambio in cattedra riguarda il 10% dei docenti. Si tratta di errori, avvenuti anche in tante altre province, su cui era partita da tempo l’allerta. Anche la Flc Cgil infatti aveva chiesto spiegazioni sul funzionamento della procedura informatizzata. Ora i problemi, legati ai punteggi, stanno emergendo: «La procedura - spiega il sindacato - assegna le quote di posti dei riservisti senza considerare la graduatoria di appartenenza dei docenti e senza considerare il possesso o meno della specializzazione sul sostegno o l’esperienza pluriennale acquisita su quella tipologia di posto. Ad esempio considera le graduatorie ad esaurimento e le graduatorie provinciali dei supplenti come un’unica graduatoria: non distingue i docenti specializzati, quindi presenti in prima fascia, i docenti con 3 anni di esperienza sul sostegno quindi iscritti in seconda fascia e i docenti senza titolo di specializzazione né esperienza di lavoro sul sostegno, chiamati dalle graduatorie incrociate di posto comune». La questione sembra non avere soluzione e verrà affrontata in un tavolo ministeriale ad hoc, annunciato dal senatore della Lega, Mario Pittoni, vicepresidente della commissione Cultura a Palazzo Madama, che sulla questione da tempo segnalava i rischi legati agli errori, al mancato aggiornamento delle graduatorie, agli accavallamenti normativi e all’algoritmo che continua a provocare problemi. «Sono diverse le ragioni di questa tempesta perfetta - spiega - tra cui qualche azzardo normativo senza approfondire i possibili effetti collaterali. Al tavolo si raccoglieranno tutte le segnalazioni per poi mettere a punto i correttivi necessari. Quanto subiscono in queste settimane i docenti precari non dovrà più ripetersi». 

 

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