Scuola, «dad non solo per le zone rosse». Le Regioni al governo: «Rivedere criteri per ordinanze»

La richiesta dei governatori a Palazzo Chigi

Scuola, «dad non solo per le zone rosse». Le Regioni al governo: «Rivedere criteri per ordinanze»
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Mercoledì 12 Gennaio 2022, 17:32 - Ultimo aggiornamento: 19:11

Hub vaccinali nelle scuole per accelerare la campagna di immunizzazione degli studenti. La proposta del ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, convince le Regioni che però rilanciano chiedendo di rivedere i criteri e le competenze sulle ordinanze che dispongono la sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole. Nel documento indirizzato al governo - nato su sollecitazione della Campania (sconfessata dal Tar dopo l'ordinanza che disponeva lo slittamento per l'apertura delle scuole) e firmato da gran parte dei governatori -, si invita palazzo Chigi a non limitare esclusivamente alle zone rosse la possibilità delle Regioni di emanare ordinanze sulla Dad

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Scuola e Dad, le richieste delle Regioni

Sono molte, intanto, le città alle prese con la mancanza di professori e personale scolastico.

Nel Lazio, il 30%-40% degli istituti fa orario ridotto per la mancanza di docenti, così come succede a Bologna per le scuole dell'infanzia. Situazione simile in Toscana dove la maggiore mancanza riguarda il personale del ciclo primario, in particolare maestre. Ed intanto la commissione Affari Costituzionali ha approvato un ordine del giorno, a firma M5S, per esentare gli studenti dall'obbligo di Green pass sui mezzi pubblici. In attesa di un tavolo di confronto, a tenere banco oggi è l'accelerazione della campagna vaccinale tra i più piccoli. E così, dalla Puglia alla Campania, si moltiplicano le iniziative per creare punti vaccinali negli istituti scolastici. «Siamo assolutamente d'accordo - le parole del presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli -. Ma non bisogna dimenticare di coinvolgere anche la rete dei pediatri, il cui consiglio per le famiglie è molto importante. Ricordo che quando eravamo piccoli i vaccini, che all'epoca erano obbligatori, si facevano a scuola. Si tratterebbe di riprendere una buona vecchia abitudine». 

 

E oggi, dopo la Puglia, anche in Campania ha debuttato un altro hub in una scuola, l'elementare 'Piscicellì di Napoli, dove tanti bambini hanno fatto la fila per il vaccino. «E' stato mio figlio a chiedermi di essere vaccinato - racconta una mamma - e penso che fare la vaccinazione a scuola sia meglio, sia per noi per una questione di organizzazione e per evitare lunghe file ma anche per loro che conoscono l'ambiente e si ritrovano tra gli amici». Un'iniziativa, quella della somministrazione del siero a scuola, che in Campania - puntualizza l'assessore all'Istruzione, Lucia Fortini, è partita già dal 16 dicembre, cioè da quando si è aperta la finestra per le vaccinazioni per la fascia di età 5-11 anni. Ma sono molte le Regioni che si dicono pronte ad allestire i centri vaccinali, come il Piemonte e la Toscana, mentre in Umbria - nella zona del Trasimeno - i bambini che ne faranno richiesta potranno già essere vaccinati a scuola da martedì 18 gennaio. In Abruzzo, una scuola di Castiglione Messer Marino ha invece cominciato questa mattina. L'obiettivo è quello di aumentare la platea di ragazzi vaccinati e relegare la Dad allo stretto necessario. 

Le iniziative

E mentre ad Isernia nasce il Comitato «No presenza, sì Dad», a Roma il governo continua a ribadire l'intenzione di mantenere le lezioni in presenza che, da domani, torneranno anche in Sicilia, dove erano state posticipate di tre giorni. Una decisione aspramente criticata dai sindacati, con la Cisl Scuola che chiede anche di rivedere il protocollo sicurezza alla luce dei dati della nuova ondata pandemica. «Emerge chiaramente la volontà di favorire quanto più possibile per le scuole una ripresa dell'attività ordinaria in presenza, ma la quantità di contagi tra gli alunni e i docenti è in forte crescita», spiega la segretaria della Cisl scuola, Maddalena Gissi che chiede un incontro urgente al ministro Bianchi per «intercettare il caos e dare risposte pragmatiche».

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